Le mie due missioni in Irak
INTERVENTO IN IRAK, TRA I PRIMI.
Liason officer CFLIC-UK- JTF |
La memoria del 12 novembre del 2003 a Nassiriya, mi ricorda che, qualche mese prima, anch’io potevo non far più ritorno e di più. Partii dall’aeroporto militare di Pisa che avevo raggiunto con la mia autovettura personale, lasciandola in un parcheggio di una caserma. Il mio incarico mi condusse, da Bassora, dov’ero sbarcato, fino al Kuwait, in mezzo al deserto ai confini con l’Arabia Saudita. In una Base Logistica del Corpo d’Armata degli USA, nella cellula della Divisione Britannica, per più di trenta giorni, servii a intermediare il passaggio di responsabilità della provincia di Dhi Qar tra la Brigata degli US Marines e la “Garibaldi”. Nel frattempo mezzi, materiali e personale affluivano dai porti, aeroporti del Kuwait. Solo, con la mia calibro 9 parabellum, il PC personale, una scheda telefonica del Kuwait nel mio cellulare ed un fuoristrada, noleggiato dall’Ambasciata, ho totalizzato 27mila chilometri. Passando per pochi giorni dal neo Comando Italiano sono tornato al caldo umido di Bassora. Sommosse, tentativi di assalto alla Base, acqua e cibo razionati, giovani vite di Britannici ammazzate, erano pane quotidiano presso il Centro Operativo della C P A(*) (South) retto da un Diplomatico Italiano come Vicegovernatore della Regione Sud. Scortai esperti americani a bordo di ogni tipo di mezzo ed elicotteri, solcando l’Area di Operazioni insieme agli Inglesi. E venne il giorno nel quale ritrovai la mia autovettura che partì al primo colpo, nonostante i quattro mesi di fermo. Era Settembre inoltrato, constatando che al posto dei metallici spari dei K47 era diventato quelle di alcune campane in lontananza. Aprii la mia casella di posta elettronica ed appresi che Al Quaida sembrava avesse scelto me e quel Diplomatico di Bassora, come obiettivi dimostrativi. Bastò a bloccarmi, il timore di coinvolgere coloro a me più cari. Ricevevo telefonate con sottofondo il rumore di una folla delirante, sulla quale si ergeva una voce“Allah ..Akba, Allah”, per poi mettere giù. Intanto, sul mio libretto matricolare(°) stavano scrivendo, in chiara calligrafia e timbro a secco, “ ha partecipato alla Missione Antica Babilonia I”, anziché un epitaffio con croce su di una tomba. Tra i primi Ufficiali delle Forze Armate in Area di Operazioni, allora come oggi, nel dubbio se comandato oppure esca di un piano misterioso. Quanto sia stato giusto oppure inutile l’intervento in Iraq, lo lascio al senno di poi. I Nostri Caduti, quelli delle Nazioni Amiche ed Alleate, i civili uccisi nei Paesi dei Teatri delle Operazioni di “Pace”, non hanno colpe, la loro memoria merita l’unanime rispetto.
Art. su "Il GAZZETTINO" rubrica LA TESTIMONIANZA
FOTO DEL LIASON OFFICER presso la base logistica USA di Arif Jan in Kw8
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2da Missione 2004
https://rdiasparro.blogspot.com/2019/11/nasserya-sedici-anni-dopo-la-mia.html
rdiasparro@gmail.comCol.(aus.) E.I. Riccardo DIASPARRO
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Note:
(*)Coalition Provisional Authority,il Governo Provvisorio istituito nella transizione dei poteri prima che questi passassero alla “Sovranità del Popolo Irakeno” dopo le elezioni.
(°)Documento nel quale sono riassunte le tappe del servizio prestato da un militare di qualsiasi grado, rango, corpo e specialità.
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