RIMPIANTI
La poesia che in qualche modo mi rappresenta è sulla mia pagina di Fb. Da bambino, tra i giochi ricorrenti, quello di mettere le sedie una dietro l'altra fingendo di essere in treno. Un altro dove salivo su di una di esse disponendo le altre in riga di fronte, sentendomi un direttore d'orchestra che dirigeva musicisti. Scrivevo sulle pareti delle case, una volta lo feci su quella a fianco la porta d'ingresso dei nonni paterni,. Causò un finimondo. spettegolai su quanto avevo sentito chiacchierare tra di loro ed i miei zii , con una mia personale versione. Quando mia madre fu ricoverata per molto tempo in un ospedale , in città, mio padre , ferroviere , personale viaggiante , mi affidava sia ai nonni materni quanto a casa dei suoi. Montare sulle biciclette, due , in particolare una di ciascun zio materno e paterno, era un'altra mia passione. Sembrava una birichinata ma oggigiorno uno psicologo dell'infanzia direbbe che serviv...