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La sfida

  Che sia un giocare al buio come a poker,  le tante che in questo periodo si alternano, oseremmo dire per allungare l'agonia dell'Ucraina . Come un malato, il quale consapevole del male che lo attanaglia rinuncia al diritto di rifiutarsi dell'accanimento farmacologico.  I farmaci in questo caso sono gli armamenti che da ogni parte dell'Alleanza Atlantica sembrano si faccia a gara recapitarglieli. Svanisce l'opportunità di trattare e far tacere le armi. Riteniamo che sia vana gloria erigersi a garantisti, come ventila il Nostro Ministri degli Esteri Onorevole DiMaio sulla neutralità del Paese di Zelensky. Con quale mandato, forse quello ONU, di dubbia  valenza  o si spera di ottenere l'avallo di Putin, un sogno. Perchè l'obiettivo di Quest'ultimo  è quello dell' allargamento della Federazione inglobandone l'Ucraina come fosse un'altra Bielorussia. Costi quello che costi includendovi il farsi odiare per almeno tre generazioni dagli Ucraini. Tanto potrebbe durare questa guerra al pari del livore, risentimento che farebbe covare la vendetta. Cosa potremo sperare, a giudicare  da tutto quello che vediamo nei filmati che i reporter, con coraggio e sprezzo del pericolo, ci inviano quotidianamente. La distruzione regna  senza tregua , la disperazione la eguaglia e supera nel sapere il coinvolgimento tra gli innocenti, anche i bambini. Nonostante questo la popolazione viene spronata a resistere dal suo Presidente. La maggioranza di Noi giudica che esso  sia un deterrente per mitigare Putin. Onestamente pensiamo che ci vorrebbe altro ed evitiamo di pensare alle sanzioni perchè propio a Noi, Italia, queste costeranno una recessione senza precedenti. Lo dicono le principali  Agenzie  di validazione finanziaria europee ed internazionali. Ed allora Vi chiederete cosa ci resta da fare, delle due, calarsi le brache oppure mandare a combattere i Nostri ragazzi con gli Alleati. Sappiamo che cozzeremmo con l'Atlantismo di molti ma allora ci chiediamo e ve lo proponiamo,  se questa follia  ci portasse sul ciglio del baratro consapevoli che sarebbe fatalmente un errore, la domanda  è  se li seguiremmo fino alla fine. Quanti e con quali Forze  attaccheremmo la Federazione  Russa senza aspettarci una reazione. Il 1853 appartiene alla Storia, quell'anno  nel quale Cavour, con un reggimento  dei neo nati Bersaglieri di Lamarmora rischiò. Per una buona causa, la liberazione del Lombardo Veneto dall'impero Asburgico. Potè sedersi come plenipotenziario in un consesso di pari. Il valore a dei Nostri glielo consentì, per il sangue versato sul fiume Cernaia. L'obiettivo era  salvaguardare la Crimea, guarda caso, dall'egemonia della Russia, a fianco di Francia, Regno Unito e Turchia, già Impero Ottomano. Non c'era l'ucraina nemmeno sulla carta geografica. Oggigiorno ai cavalli si sono sostituiti i carri armati  ed alle cariche di cavalleria in profondità, missili e ordigni che valicano i confini di più stati prima di colpire il bersaglio. Quale alternativa avremmo inviando armi e mobilitando ancora i civili per  la resistenza. Ma era dai tempi dell' Afghanistan che la Russia non invadeva un altro Paese. Da quell'esperienza, imparò  sulla pelle dei suoi soldati che anche un bambino che elemosina un sorso  d'acqua, per assurdo, può avere in tasca un ordigno.E così persone le quali, apparentemente innocue, celano sotto il pastrano un kalashnicov. Ciò nemmeno un pò giustifica i massacri perpretati a danno degli Ucraini da parte degli invasori  Russi ma la controazione nell' esporli  li pone alla stregua dei soldati. E così tutto è alla mercé della guerra nello stesso calderone, tutte le strutture senza distinzione di sorta. Se la NATO spera invece di ottenerne di più  innalzando la tensione come quello dell'invio delle armi o convalidando quanto il ministro delle Difesa UK stia cercando di avallare per l'Ucraina, cioè colpire la Federazione Russa nel suo interno, diciamo che l'effetto sarà soltanto quello dell'allargamento del conflitto su scala mondiale. Ovvero se Zelensky lo paragonassimo a  Sansone Noi saremmo tutti Filistei, moriremmo con Lui. r.d. https://liberamentericcadiaspa.blogspot.com/2022/04/la-sfida.htmlIl 1853 appartiene alla Storia, quell'anno  nel quale Cavour, con un reggimento  dei neo nati Bersaglieri di Lamarmora rischiò. Per una buona causa, la liberazione del Lombardo Veneto dall'impero Asburgico. Potè sedersi come plenipotenziario in un consesso di pari. Il valore a dei Nostri glielo consentì , per il sangue versato sul  fiume Cernaia. L'obiettivo era  salvaguardare la Crimea, guarda caso, dall'egemonia della Russia, a fianco di Francia, Regno Unito e Turchia, già Impero Ottomano. 

April, 27th, 2022

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