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Visualizzazione dei post da novembre 2, 2014

CARO FRATELLO ( O SORELLA)

Malgrado in quest’anniversario  a qualcuno, e non a torto, ricordi un massacro, la data rappresenta la vittoria dell’ultima guerra d’indipendenza alla quale si associa  la commemorazione di tutti i caduti in e per servizio ai quali m’inchino.  Anch’io avevo due nonni che conbattendo sotto la brigata Regina furono insigniti della croce di Cavaliere d Vittorio Veneto. Uno di loro  copriva gli orrori della guerra ed una volta, dopo la mia insistenza di bambino mi raccontò del fante che con un morso ne uccideva cinquecento. Sembra che questi lo avesse scritto sul berretto per aver  ingoiato un nugolo di mosche, contato in eccesso, mentre sonnecchiava, a bocca aperta, in trincea. Mi piaceva immaginare che l’austroungarico letterato se la desse a gambe levate dop aver letto la scritta. Per sganciarmi dalla famiglia, intrapresi  la carriera militare e più tardi, alla Scuola di guerra a Civitavecchia nelle esercitazioni da auletta, si ipotizzava in che un plotone di fucilieri o compagni