UN ALTRO NATALE
VTOL è l'acronimo inglese di Vertical Take-Off and Landing, l’aereo rassomigliava ad un grosso Harrier, all’interno c’erano non più di quindici posti. Due indietro del mio, al decollo con cuffie antirumore in dotazione per ogni sedile, c’era il direttore dell’hotel nel quale avrei dovuto alloggiare nella valle dello Swat. Con il mio tour agent di Rawalpindi e contemporaneamente con la Missione dove operavo come Osservatore militare dell’ONU sul Kashmir, avevo programmato tutto. Sette giorni di licenza in parte riscattata da effettivi turni di lavoro, altra come anticipi di futuri riposi. Agognavo il momento come una sposa in procinto di convolare a nozze con l’amato bene. Questi, altri non era, che l’unico figlio, quasi ventenne, che avevo invitato a trascorrere insieme il Natale in Pakistan. Mi ero procurato persino un Pandoro ed una bottiglia di brut da bere assieme ad Andrea, in disparte, per non fargli sentire eccessivamente la differenza tra l’Italia e que...