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Visualizzazione dei post da maggio 29, 2016

L’ITALIA DEI COMUNI CON LE STELLETTE

Compie settant’anni, nel mio vissuto ricordo  gli  anni dell’adolescenza quando  ho visto  demonizzare tutto quello che potesse in qualche modo richiamare i trascorsi del Fascismo. Sport, canti patriottici, uniformi e parate con proclami, l’inno nazionale  nelle scuole all’inizio e fine lezioni. Veniva tacciato di fascista persino quel professore di ginnastica che esigeva di insegnare la propria materia. Mentre i conformisti  trasformavano  le ore di educazione fisica in tempo libero per studenti o se medesimi sfruttandone la programmazione solitamente negli ultimi periodi delle lezioni. Poi dopo il boom economico degli anni 60 è arrivata la crisi  del 68 e con esso il sei politico a scuola ed il 18 all’Università. A quell’epoca sia da sinistra che da destra,  c’erano molti pseudopoliticanti e pochi teorico-praticanti. Di certo  all’epoca c’erano giovani, poi cresciuti in seno ai partiti, i quali s’intendevano di politica a tal punto da diventare  ministri o sottosegretari nei governi