SONO PASSATE

 SONO PASSATE

veloci, quasi  indolori, con i fasti e nefasti di tutto il racconto dell'anno passato. Quest'oggi è giorno di consuntivi, inventari e preventivi senza alcun permesso di accendere fuochi in piazza. Quelli che , secondo tradizione Veneta, alcuni esperti usano per  ipotizzarne  gli auspici a seconda del fumo. Ce n'è tanto in giro quanto basta per annebbiarci e intossicarci tra favorevoli e contrari , amici e nemici, tutti come buona tradizione dell'italica gente  sin dai tempi degli Orazi e Curiazi. Eppure loro si batterono risparmiando stragi di innocenti, noi abbiano i media attraverso i network, uccide più la parola che la spada. Più volta da questa tastiera si è cercato di dare un impulso, un incoraggiamento a chi si riteneva ne avesse necessità, invano. E certamente la situazione comunale, regionale e statale tutto fa fuorché aiutare viviamo nella completa ambascia del domani. A volte mi chiedo cosa lascerà in eredità come strascico questo virus che inizialmente quando tutti eravamo nello stesso colore, nella stessa condizione, abbiamo sopportato stoicamente. Per poi abbandonarci al disordine ed individualismo contrariamente  alle buone norme di attenzione che ci eravamo preposti cantando canzoni ed inni sui balconi. Mi sono chiesto dove fosse la condivisione piuttosto che il si salvi chi può, disorientato  da  personaggi che io stimavo come per esempio il prof e depuatto Sgarbi . Il quale ha dato spettacolo di se, proprio lui salvato in extremis da un attacco cardiaco qualche mese precedente da quella Sanità che dileggiando la mascherina ha in parte offeso. E che dire del rovescia tavoli Salvini che girava senza mascherina e continuava a dire che il virus fosse solo nella testa del Presidente Conte ed in quella del Ministro della Sanità Speranza, impipandosene dei morti del Bergamasco, dei medici, poliziotti, carabinieri, paramedici e volontari che hanno dato la loro vita per soccorrerne altre. Nonostante tutto questo siamo riusciti a trovare cavilli dove ci voleva un supporto corale senza alcuna esitazione. Come al solito siamo un popolo dall'individualismo d'eccellenza ma dall'esiguità del gioco di squadra. Ci crediamo tutti prime donne e quando  tra queste ultime c'è qualcuna, di quelle vere,  la quale,  veramente, primeggia sulle altre, ad esempio l'Ilaria Capua, la bolliamo di ostracismo confermando il proverbio nemo profeta in patria. Salvo poi gridare da propaganda che i nostri giovani sono costretti a migrare  perchè venga riconosciuta quella differenza che da Noi viene negata. Che dire delle coppie, convivenze e matrimoni, incluso il mio che in questo frangente riscopre elementi di incompatibilità, contrariamente in quelli dove  invece sono emerse  le compatibilità ritrovando l'unione. Cambiamenti che qualcuno vorrebbe portare anche al governo perchè tutti all'estero si compattano da falange macedone contro questa sciagura  mentre Noi ipotizziamo rimpasti e cavilli parlamentari sciupando tempo e danaro dei contribuenti.Tra questi,  il leader di Italia Viva, Il senatore Matteo Renzi  che sta cercando in tutti i modi di farsi spazio  sfidando  il Presidente del Consiglio . Ancora una volta , confidando nella sua ormai  proverbiale personalizzazione della politica. In fondo diciamocelo tra NOi, ai partiti tradizionali fa comodo che un Conte, esimio professore ed avvocato ineletto dal popolo, si fa per dire , ovviamente,  sia  il capro espiatorio. In futuro scommetto che a Lui attribuiranno tutte le colpe  dei guai sia presenti che passati. Un pò come fecero con il Senatore Monti  attribuendo nefasti crolli di borsa e la tregenda dei due marò passatogli sul suo tavolo e originata dalla precedente governance. Eppure il Senatore Ignazio LaRussa già all'epoca Ministro delle Difesa , avvocato del foro di Milano, avrebbe dovuto conoscere la Storia. Ricordate , statisti  del livello di Churchill , il quale,  militare lo era stato,  di  Armi ne aveva ben donde, affermò che le  Forze Armate  tutto potevano  essere tranne che una società per azioni. Ed invece Noi attraverso il genio dell'allora sig Ministro, volevamo inventarci un servizio di scorta,  con sponsor degli Armatori,  ad unità commerciali senza il necessario supporto che preservasse due Nostri servitori dello Stato, dalle insidie di una diatriba internazionale. E' il Paese che deve decidere  come  preferisce le Sue Forze Armate, se da operetta oppure un braccio per la politica Estera, meglio se congiuntamente a quelle di Alleati. Le abbiamo viste l'opera in umiltà per sopperire a vuoti opporre d'ausilio a forse dell'ordine, medici e paramedici.  Perchè la Nostra è una repubblica Parlamentare e Costituzionale, e fino a prova contraria, la Carta  ha  quell'art 11. Esso spesso viene tirato in ballo dalle sinistre per poi essere dimenticato dalle destre , eppure un modo per emendarlo ci sarebbe. Lo stesso che diede vita a quell'emendamento del titolo V  dal quale derivano i problemi della Sanità , Nazionale e regionale , emersi a seguito di questa pandemia. A tale proposito  vi  era stato proposto di condividere le responsabilità con esercenti, gestori di pubblici esercizi e quanto altro genere umano possa  essere formare oggetto di front line. Perchè potessero, contemporaneamente , riaprire e salvare il loro lavoro  e contemporaneamente collaborare con le Forze dell'ordine . Una maniera per costituire fronte comune e per evitare di farsi concorrenza  sleale ovvero tra coloro che eludono e quelli che osservano le norme anticontagio. Ed invece commercio, teatri , mostre e palestre sono tutti nella stessa bagna, chiusura totale. E che dire della Scuola la nostra cultura già deficitaria inchiodata con la  Didattica a distanza. Differenze tra scuole superiori, secondarie nella gestione più quelle tra regioni e regioni. Le colpe vengono attribuite ai trasporti ma questo settore, già precedentemente il covid, mancava di funzionalità, intere comunità dimenticate da bus e ferrovia sono costrette ad usare il proprio autoveicolo per recarsi  pendolarmene al lavoro. In tutto questo si delinea una cornice di scarica barile ta Stato e Regioni  come se quest'ultime  esulassero dal contesto Italico. Per la verità Noi siamo   specialisti nel fare differenze e ci siamo inventati quelle a Statuto Speciale includendovi anche le province. E così come quando dettero la facoltà di vestire abiti borghesi ai militari di leva, in libera uscita, anche nelle regioni si è visto chi fossero  i figli di papà con  i jeans firmati ed i poveretti con  gli abiti del mercato scoperto.  Paragone identico tra  le Regioni ricche da quelle  meno abbienti.  Esempio , quella siringa che ritorno come un leit motiv che assume differenze di prezzo, inspiegabilmente tra nord  e sud  dell 'Italia . Ma è colpa dell'Europa , sempre colpa  di quell'organismo dove nelle ultime elezioni c'è esattamente il contrario delle rappresentanze politiche che attualmente governa il Paese. E questa è un'altra comica dell'Italica gente. Come possiamo essere considerati  seriamente   con questo tutto ed il contrario di tutto, qualcuno  forse più bravo di me  lo dovrebbe spiegare. Il risultato, è identico a quello ottenuto dai rematori  di una  barca.che menano i remi  al contrario, senza un nocchiero. Completa il quadro un branco di  delfini, rappresentati dagli Stati esteri che  sollevandosi nel procelloso mare  emettono quel suono pari ad una risata da beffardo. Ah quanto aveva ragione il sommo Poeta, Dante, del quale quest'anno si fa tanto rumore nel celebrare il sette secoli dalla Sua morte. Personalmente discordo dalla celebrazione di un decesso , piuttosto che si annoveri la nascita di Colui o ColeI che con il Loro  passaggio hanno dato lustro e sviluppato i propri talenti per porli a disposizione dei comuni mortali. Però nulla da eccepire se vogliamo che la morte trionfi, basti leggere i bollettini che giornalmente ci propinano i TG. Ma l'Epifania è la festa che tutte  le feste porta via , e noi per mutuare quel verso dovremmo cercare la nostra in questa selva oscura perchè la diritta via appare smarrita.

riccardo diasparro 6 /01/2021

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