CORSI E RICORSI STORICI( O KARMA)

  La Nostra è una Nazione per molti versi ancora provinciale e le recenti elezioni lo dimostrano. Bizzarria della sorte, provate a dare un’occhiata alle due cartine e noterete delle similitudini.  Sapete prima della restaurazione postNapoleonica il principe di Metternich, sosteneva che l’Italia fosse solo una espressione geografica. Aldilà di queste considerazioni  adesso c’è il toto primo incarico ovvero  il rebus su chi dovrà fare il presidente del consiglio dei ministri.  Chissà  che fine farà quella lista con la quale si sono esposti 5 Stelle. Adesso che la lega di Salvini reclama, a giusta ragione, una posizione d’onore con l’avallo dei suoi compagni di viaggio, FdI e FI.  Nè ci vuole un mago per immaginare che qualcuno dovrà cedere se desiderasse posporre  l’interesse di bottega a quello della Nazione evitando il gap della transizione tra il governo uscente  e quello che si formerà. Ed allora ci vorrà uno stomaco forte per digerire il rospo e sopratutto  un incantatore di serpenti per farlo capire all’elettore che ha dato il voto fidandosi del programma e promesse sbandierate ai quattro venti. Quale alternativa a tutto questo soltanto due, una lunga transizione che genererebbe incertezze in economia  oppure tornare alle urne. E questa volta potrebbe essere che il panorama cambi  di nuovo tanto da far  sussurrare, a denti stretti  che si stava meglio quando si pensava di stare peggio. Però se il Partito Democratico rinunciasse  all’opposizione  accettando  ad esempio  di sostenere  dall’esterno per alcune riforme o elementi del programma del M5S, questo scatenerebbe la rabbia della coalizione di destra   e probabilmente  disordini o proteste dalle conseguenze  inimmaginabili. Tra le due si prospetta una  scelta ed in questo stà la complessità d’intervento del Presidente della Repubblica. Diciamo che in ogni caso, comunque vadano le cose  mai come  adesso si è verificato che i vincitori delle elezioni abbiano delle limitazioni a governare senza un compromesso. Roba di alta politica e diplomazia che in considerazione dei personaggi che hanno contribuito alla situazione corrente  dispero possano trovare  soluzione senza l’intervento di un arbitraggio e negoziatore  di classe. Purtroppo i partiti politici sono diversi da quelli che negli anni del dopoguerra e successivamente selezionavano i propri candidati. E successivamente, ponendoli in competizione tra di loro, dopo una trafila fatta ed una gavetta( reclute) venivano fuori i leader  nei congressi.  Onestamente essere scelto o scartato dal web mi sembra poco edificante per il rapporto umano tanto che mi sorprende come il Movimento, il medesimo  che sostiene l’importanza della persona, ponendola   al primo posto, possa  considerarlo un metodo di reclutamento. Ma confidiamo nel genio italiano per escogitare  quell’escamotage che faccia  trovare  quella soluzione  al pari di quel  coniglio  che compare  all’improvviso   dal  cappello  di un prestidigitatore. Intanto le regioni che hanno ottenuto di trattare la loro autonomia dopo i referendum  gioiranno ed il provincialismo  trionferà adesso  più  di prima per  essere uscito dal conformismo. Il medesimo che ha consigliato malamente quella legge elettorale con la quale ci hanno fatto votare per far fuori  Il  M5S.  Quello stesso che  adesso  si contende  da solo, contro tre partiti, il governo del Paese. Sembra quasi la risultante di una  legge del karma, ciò che non vuoi, se lo sottovaluti, lo avrai  in misura tanto quanto cerchi di eliminarlo.

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