L’AVVOCATO DEL DIAVOLO


C'è una campagna elettorale in atto, ci sono malcontenti per una classe politica che si congeda con liquidazioni da favola, un'incognita di governance con una latenza di odio razziale. Tra l’altro il sistema  di elezione approvato con  l’ultima legge, ci è contrario in quanto come al solito sceglierà il partito o movimento. Dietro la faccia  del suo segretario ed il simbolo stampato sulla scheda, ci sono tutti i lui e lei che piacciono  a lui o lei. Ho seguito poco le tribune  e le occasioni offerte dalla quasi par condicio, fatte di promesse, firme di patti con gli Italiani proclami e veleni. Più deficit meno debito, il motto urlato da qualche imbonitore senza fare i conti con il Bilancio dello Stato, quello divenuto legge (1) alla vista del quale  i  castelli in aria  potrebbero infrangersi come le onde di una tempesta su di una  scogliera. E qui si parrà la tua nobilitate, per mutuare un verso del Sommo Poeta. Governare è la risultante  di capacità e qualità che, nella consapevolezza delle risorse e sinergie a disposizione, concepisce la gestione  di un Paese, in un contesto Internazionale tenendo conto degli interessi Nazionali incurante  dell’ impopolarità.  Al contrario della popolarità  che ciascuno, aldilà dei sondaggi, vorrebbe oggi costruirsi nell’ostinazione  di riuscire a convincere gli elettori indecisi come il sottoscritto.  E di rimando proporrei di cantare loro la canzone Si può dare di più, quella resa celebre da Enrico Ruggeri, Gianni Morandi e Umberto Tozzi.  A seguito del quale faremmo a meno di meravigliarci se poi qualcuno si atteggi a giustiziere.  Citando i fatti di Macerata, una città che conosco quasi come le mie tasche, dove fino a poco tempo fa si poteva lasciare la chiave nella toppa all’esterno dell’uscio senza alcuna paura che qualcuno entrasse a violarne la privacy. In una terra come quelle delle Marche dove ai piedi di spettacolari montagne ci sono le colline più belle d’Italia quelle che nulla hanno meno delle gemelle  di tutto il centro dl'Italia, dall'Adriatico al Tirreno. C'è da chiedersi perchè proprio lì dove solamente il terremoto aveva turbato questa tranquillità. Chissà, magari quest’ultimo evento con la provvisorietà nelle quale ancor oggi vivono le popolazioni colpite dal sisma sia  stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Fortunatamente in Italia c’è ancora il porto d’armi, il quale fà da freno al proliferare dell’armarsi ed alle probabilità di eccederne. Ma quest'uomo che si è lasciato catturare, sicuramente ne ha uno, è un tiratore talmente provetto che in corsa discerne il bersaglio tra un innocente negro ed un bianco. La trasmigrazione del concetto delle bombe, quelle che colpiscono, tra virgolette, esclusivamente dove ce n'è bisogno, al tiratore intelligente. Bene personalmente dico che sia ora di attrezzare le aule di tribunale ed accelerarne ogni processo. Fatti e misfatti accaduti e speriamo isolatamente come quello accennato accentuano la necessità di una giustizia amministrata con efficacia e rapidità. Questa in concomitanza dell’accuratezza delle indagini relative ai fatti, condotte a qualsiasi prezzo, assicurino la certezza della pena per i colpevoli. Quale futuro potrebbe aver un Paese dove giustizia sociale e penale risultino in latitanza o peggio, se alle investigazioni e raccolta prove degli inquirenti corrispondesse una leggerezza nelle sentenze. Ancorpiù ritrovarsi a piede libero i delinquenti che si riteneva di avere assicurato alla giustizia. Intanto la saga continua confondendo miti e leggende, narrando sotto forma di aneddoti, le tragedie passate, colorandole di una varietà di colori  a seconda dei quali, quelle che per gli uni diventano attenuanti, per altri son le aggravanti. Una propaganda dall’incontenibilità senza possibilità di sottrarsene, da farsi scorrere come acqua piovana su di un impermeabile senza bagnarsi. Si auspica che chiunque sia il vincitore, si moderi nella mania delle pulizie ad ogni costo, quell’ansia che poi fa gettare via con l'acqua sporca anche  il bambino. Adesso  comunque vale la pena avvisare chi ci stà urlando addosso la propria verità, ricordandogli  che l'ultima parola spetta a noi elettori. Io uno di questi il quale ha qualche perplessità sulle probabilità di maggioranza e governance, dopo il 4 Marzo(2). Al loro posto presterei attenzione nel vendere gratuitamente ciò che poi risultasse irrealizzabile nei cinque anni di amministrazione,  facendosi sbugiardare successivamente.


note
(1) http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2017/12/29/302/so/62/sg/pdf
(2)http://rdiasparro.blogspot.it/2018/01/la-politica-che-vorrei.html

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