LONG AND WINDY ROAD

Sorpreso ma anche sconcertato della testimonianza andata in onda nella  trasmissione Nemo, ieri sera sull’argomento, in particolare per il servizio riportato dal Bangladesh. Paese che risulta  fuori della lista dei 10(***) più noti per lo sfruttamento dei minori (*)  e delle multinazionali che approfittano di questo(*°).Concordo con quanto il segretario della FIOM Landini ha affermato, sono convinto che sia necessario fare di più affinché questo scempio anche se limitatamente possa cessare. Però ritengo che sia migliore  comunicare come questa malversazione debba essere approfonditamente osservata da più aspetti. Le considerazioni che soggettivamente fanno leva solo sulla fascia d’età  per la quale, da Noi, è prevista l’obbligatorietà scolastica. Pur condividendone le critiche, le manifestazioni che vengono promosse da più Organizzazioni Umanitarie, ad esempio Amnesty International, trascuriamo possano intendersi  dimostrazioni ed ingerenza negli affari di un Paese straniero. Dove si creano , grazie alla tolleranza dei Governi,   le occasioni per le multinazionali (*°).Facilmente  questi moti d’opinione si accendono in caso di disgrazie contando sui sensi di colpa, condizionando l’acquisto della merce prodotta in quel modo. Appena tutto passa nell’oblio ci accorgiamo che una fascia dei consumatori continua con indifferenza a comprare al dettaglio ed all’ingrosso quello che da quei Paesi fino a Noi viene venduto maggiorato, talvolta, ad oltre 15 volte(**). Sembrerebbe un assurdo  dire che facciano bene però in  effetti  quanti di noi sarebbero disposti a sopperire la mancanza di reddito  tratto da questi lavori. Leggi  caricarsi l’onere della povertà di quei popoli che fino all’altro ieri abbiamo definito appartenere al terzo mondo. Dove da sempre operano Organizzazioni Umanitarie le quali sullo stesso principio  ci   propongono campagne di adozione a distanza dei minori. Molti di noi presi dalla carità devolvono anche il loro cinque per mille delle dichiarazione del reddito a favore, pur nell’incertezza dell’impiego dei fondi dei quali difficilimente si potrà averne il dettaglio, e  in questo ne ho esperienza personale. Che pena ricordare  come , in alcuni Paesi come l’India,  Pakistan, Iraq dove sono stato per un anno intero, alcune catapecchie, chiamate eufemisticamente capanne , mancano dei servizi igienici . Dai loro buchi ho visto uscire gente che approfittava delle piogge monsoniche per lavarsi completamente come sotto una doccia. Ma pur dando fiducia a chi ci chiede aiuto per loro teniamo conto che esso è una goccia d’acqua in confronto alla sete di questi posti. D’altronde quale possa essere  quell’ organizzazione in grado di controllare dall’esterno la tutela dei minori  e  pretendere che in quei Paesi  leggi ferree e sanzioni d’impatto  assicurino  la  certezza della giustizia, magari una benefica Spectre dei film di 007. Tenuto conto che sono aziende quotate in borsa ed aldilà di tutto condizionano i mercati. Forse le Nazioni Unite, dove siedono i rappresentanti di 192 Paesi del Mondo, tra i quali quelli in discussione, se fosse superata l’enpasse dei cinque membri del Consiglio di sicurezza ed il tiranneggiare dei loro veti. Verosimilmente perché qualcuno di quei Cinque(*) forse abbia qualcosa nel  merito sulla coscienza e dubiterei possa farne ammenda pubblicamente. Persino alcune nostre aziende hanno saltato il fosso delocalizzando in quei Paesi ed in Altri a basso costo della manod’opera. Contemporaneamente altre straniere, in Italia, prima ci hanno fatto  assaggiare lo zuccherino aprendo fabbriche e dando occupazione,  poi  alla prima occasione si sono sfilate. Nel frattempo noi siamo andati avanti, abbiamo eliminato l’apprendistato sul lavoro e contemporaneamente elevato l’età dell’istruzione obbligatoria, ventilandone, ultimamente di accorciare gli anni di secondaria superiore a quattro per tutti inclusi i licei.  Soggettivamente giudichiamo quei Paesi con il nostro metro ma lì si fanno ancora figli, da noi le nascite sono in calo. Nonostante questo le loro Scuole sono altamente selettive e chi consegue il dottorato universitario è veramente degno del livello raggiunto. Ad esempio i laureati in Informatica Indiani sono ricercati da tutte le aziende che si occupano dell’applicazione della medesima scienza. Conoscono e parlano più lingue straniere perchè la complessità del loro idioma è pari ad una ginnastica mentale adatta ad apprenderne altri aprendosi alla globalizzazione. Tutto questo, malgrado  professino religioni diverse, convivano tra credi contrastanti, consumino e si alimentino tendenzialmente per prevenire la fame anzichè per la gioia del palato. Aldilà dei tentativi da parte di alcuni organi d’informazione e correnti di pensiero, sono come ha detto Steve Job, un pò matti ed affamati  e quindi competitivi. Anche i nostri nonni e bisnonni lo erano, pressapoco per gli identici motivi che li spingevano a ricercare nuovi orizzonti. La stessa febbre  che colpì alcuni imprenditori ad esempio Olivetti, illuminati nel valorizzare l’essere umano e considerare la fabbrica un mezzo piuttosto che un fine.  Potremmo inoltre riconoscerci tra quelli di qualche decennio fà.  A quei tempi, in Italia, nel Meridione sopratutto, i maestri delle scuole primarie, quelli di una volta, andavano a scovare gli scolari casa per casa, scoprendoli spesso  intenti a lavori rurali o ad altri trattenuti dall’ignoranza dei genitori  o tutori in contraddittorio alla legge. Probabilmente quando la ricchezza sulla Terra sarà il prodotto del binomio composto da sostenibilità ed equità avremo dei miglioramenti. Contrariamente ci penseranno, purtroppo, Madre  natura e la perfidia umana, l’una  con catastrofi e l’altra con guerre nel ridimensionarci e portarci a miti consigli. E la canzone dei Beatles si adatta benissimo alla difficoltà della strada  da seguire perchè la giustizia trionfi superando l’egoismo.
Note e riferimenti
(*°)http://www.consorzioparsifal.it/news/n6982_p1/lavoro-minorile-delocalizzazione-e-sfruttamento.html
(***) purtroppo  devo fare ammenda il Bangladesh è proprio tra i dieci

(**) servizio trasmissione NEMO del 30/11/2017

Commenti

Anonimo ha detto…
Ciao Riccardo,
lo sa che appena posso mi piace commentare i tuoi inediti.
Come te anch'io ho seguito con interesse il servizio di nemo e ne sono rimasta sconcertata. Ho visto le condizioni in cui lavorano questi ragazzi e come sono sfruttati dalle grandi multinazionali del settore abbigliamento. Da altre parte qualunque cosa tu voglia acquistare viene da quei paesi e non parlo di abbigliamento a basso costo venduto nelle bancarelle del mercato ma anche delle nostre tanto desiderate griffe. Quanti ricordi di quanto ero piccola e i vestiti li tagliava la sarta del quartiere e poi la mamma te li cuciva addosso con la sua macchina da cucire, la mia stilista.
Sono anche d'accordo con il discorso di Landini sui precari ma purtroppo i nostri governanti sono in altre faccende affaccendati ( la cerca dei voti) che pensare realmente a risolvere il problema della disoccupazione giovanile e di chi deve lavorare fino a un età in cui godersi la vita finalmente. Ma soni sicura che nel loro affaccendarsi per il consenso popolare nei prossimi giorni salirà il PIL, i giovani troveranno lavoro, andremo tutti in pensione, gli immigrati troveranno l'eldorado ecc... per poi ritrovarsi dopo le tante agognate elezioni al punto di partenza.
Ultima riflessione, i paesi che hanno decentrato il lavoro nei paesi emergenti ( ex terzo mondo) sono gli stessi che siedono all'ONU in via permanente e hanno tutto l'interesse affinché questi paesi rimangano così.
ti saluto e un abbraccio nella speranza che questo mio commento in risposta al tuo inedito di abbia fatto piacere
Grazie,
innanzitutto per aver commentato, ebbene si l'unica organizzazione che potrebbe far qualcosa è l'assemblea delle nazioni unite se fosse composta da personaggi come quelli di Walt Disney Bianca e Bernie🤨🤨🤨, invece mai così il diavolo veste Prada.
Ciao

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