FUOCHI E GIOCHI DI GUERRA




La California brucia(°), un cronista di sky news,  l’altra mattina, ha persino azzardato che le foto sembravano quelle di Marte, come se  fosse tornato dal pianeta rosso l’altra sera. Aldilà di queste facezie, sin dalla sua nomina il presidente degli USA ha elevato critiche, tra altro, parzialmente giustificate, all’ONU. C’era da aspettarselo mettesse in discussione, forte del suo possente e organizzato apparato di Difesa, anche le risoluzioni che riguardano lo status di Gerusalemme. Ed ancora gli và bene alle Nazioni Unite se preso dal suo dispotismo il  Tycoon le risparmiasse lo sfratto da NewYork.  Ma dalle emozioni si deve passare alle azioni e quell’entro sei mesi da tel Aviv alla città Santa, sembrano pochi ma  potrebbe anche cadere il governo di Netanhiau o Trump colpito da un impeachment. Se questo può definirsi fatalismo  al contrario le risoluzioni delle quali si vuole ignorare l’esistenza, sono numerose ed articolate, tra l’altro sottoscritte anche dai rappresentanti di Washington a suo tempo. L’ultima è la 478 del 1980(*) ed in ordine decrescente, la 476 andando a ritroso fino al 1922 quando il protettorato della Palestina dai Turchi dell’impero Ottomano passò al Regno Unito che nel 1947, si ritirò all’inglese rimettendola all’ONU scrollandosela di dosso. E che dire della risoluzione del 1949 che definì il popolo palestinese profugo in quanto  perseguitato dall'autodeterminazione dello Stato d’Israele l’anno precedente. Di sicuro l’esternazione di aprire l’ambasciata sta scuotendo tutto il mondo  mussulmano e   meraviglie delle meraviglie può far superare  il corrivo e facilitare la rappacificazione tra tutti i credi dell’Islam. Nel frattempo i Turchi memori di glorie del passato hanno colto l’occasione per schierarsi dalla parte dei Palestinesi nutrendo furtivamente la speranza di riprendersi quello che era stato tolto loro nel 1922(°°°), forse passando sui cadavere degli Ebrei e dei Marines.  Vana gloria la loro  che potrebbe causare però colpi di scena nell’ambito NATO alleanza della quale ancora fanno parte. Insomma un pasticciaccio dal quale sembrerebbe che la Russia, uno dei Cinque del Consiglio di Sicurezza dell’ONU  possa agire come arbitro. Un rompicapo per il  palazzo di vetro  con pendente lo sfratto simbolicamente ventilato, per la soluzione del quale ha solamente la forza cartacea e virtuale  ed una Brigata di Peace Keeping in Danimarca della quale si sa poco o niente per l’impiego della quale deve sempre chiedere il consenso degli Stati contributori delle Forze.  Intanto deve pensare ad UNTSO che ha sede proprio nell’occhio del ciclone  per evitare  che diventi  un ostaggio in mano Israeliana. Ma l’Europa cosa fà, intanto esprime il suo dissenso in attesa si formi l’ Esercito Europeo in working progress , quello di mare, terra ed aria . Peccato che accade solo nei film che le armate di un tempo opportunamente ricondizionate possano resuscitare ed essere adoperate alla bisogna. Riuscire  a far rivivere l’invitta armata della crociata organizzata da Federico II di Svevia dalle pagine ingiallite di qualche libro  di Storia,  è pura fantasia .  Oggi  ci sono Francia e Gran Bretagna e vuoi scommettere che chiameranno in causa anche la Germania sempre che la Merkel riuscisse a formare un governo.  Se così fosse si confida nel loro senso di  equilibro e imparzialità compatibilmente  con i  loro problemi interni tra i quali quelli della Brexit per la May. In quanto all’Italia ci chiederanno come al solito l’appoggio logistico e magari di tenere in allerta  la Folgore o la Brigata Anfibia. Ma che stiano bene attenti perché il fantasma di Oscar Bernadotte,  ucciso dai Sionisti nel 1948, perseguita chi ogni volta cerca di negoziare lo Status speciale di Gerusalemme. A meno che  non si formalizzi  la  mediazione della Cina per l’ingrato compito tanto Loro sono milioni ed hanno gli argomenti per discutere. Della serie se tu aizzi Nethaniau  io ti scateno  Kim Jong-un in una specie di gioco da Risiko infischiandosene delle probabili milioni di vittime. Intanto i boschi  sopra Sunset Boulevard,  Santa Barbara bruciano, d’altronde se morissero milioni di persone, poco importa il come,  serviranno meno alberi ed ossigeno, infine,  dal momento che anche gli accordi sul clima sono saltati, la cosa và proprio a fagiolo. Se è vero che spesso si dice di aver toccato il fondo, questi risulterebbe, a volte, più profondo  di quanto lo si immagini.

























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