MARCO TRAVAGLIO A MONTEGROTTO

Indubbiamente il personaggio è genialmente portato alla comunicazione, richiamando sia i suoi estimatori  che gli scettici di Montegrotto e dintorni i quali  hanno riempito  i parterre e gran parte degli spalti  del Palaberta. Tre gli argomenti  nei quali ho apprezzato le sue critiche prima fra tutti quando spiritosamente ha definito la  guerra  tra Kim e Trump una questione tra parrucchieri riferendosi al taglio di capelli che entrambi sfoggiano. La seconda  quella con il quale ha riferito che il referendum è stato vinto dai NO essenzialmente per l’antipatia dI Renzi. L’ultima quella sui migranti per i quali ha affermato che fare propaganda elettorale sulla pelle di questi poveracci è quanto di più inumano si possa fare. Aldilà di tutto questo un’osservazione sulle bugie e diversità di opinioni dei vari quotidiani. I quali a seconda del momento e delle correnti  partitiche  cercano di manipolare l’opinione pubblica amplificando o rimpicciolendo i fatti che coinvolgono personaggi ai quali vengono attribuite problemi con la giustizia vedi i casi del sindaco di Milano, Partito Democratico  e quelle di Bagheria del Movimento5Stelle. A quest’ultimo vanno le sue simpatie lo si è notato nella difesa ad  oltranza  della Sindaco di Roma.  Non ha risparmiato nemmeno la critica di dati statistici prendendo spunto da quelli comunicati dal governo sulla occupazione prima e dopo lo job act.  Ci ha intrattenuti a lungo  sulla  storia della culona riferendosi al  presidente di forza Italia e  ponendo  in risalto come una diceria passata e pubblicata  dal suo giornale sia stata poi ricopiata da altri quotidiani tra i quali  quelli di proprietà della famiglia dell’ex cavaliere. Insomma ci ha  praticamente raccomandato di prestare attenzione tanto al Web con le fake news quanto a quelle della carta stampata. Per questo ha  consigliato di  misurare con il doppio decimetro  i titoli e gli articoli che  in essa vengono  pubblicati. La sua verve di narratore ha fatto il resto  attirandosi  le simpatie del pubblico, il quale, alla fine  si è affollato per riceverne gli autografi sui suoi libri in vendita all’ingresso. Con il vostro permesso  mi vengono spontaneamente alcune considerazioni primo fra tutte  che i  giovani oggi preferiscono gli smart phone ai giornali. La massa dei lettori  inoltre, sono presi  tra le frequenze del quotidiano e l’ignoranza in materia,  molti di loro  generalmente leggono solo  i titoli di testa. Il giornale per intero  viene letto dai vecchi e pensionati i quali  saranno nel 2020 quasi quindici milioni.   Condivido con De Crescenzo  quell’affermazione secondo la quale il dubbio assale solo le persone  con intelligenza.  E così mentre  conferenziere stava concludendo una tra le più brillanti serate  della Fiera delle Parole, mi sono posto una domanda senza risposta. E cioè se il  Fatto Quotidiano, che più tardi comprerò in edicola, diretto da un giornalista come lui, sia  del tutto o in parte immune da quelli esempi che  ironicamente  ci ha  raccontato leggendo i ritagli dei quotidiani delle  più note testate Nazionali. La risposta a più tardi.

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