SOTTO LA PIOGGIA IL PENSIERO SCROSCIA

L’abbiamo pregata, eseguito danze da sedicenti stregoni per ottenere un pò di frescura  ed eccola. Sentendola battere accompagnata dal turbinio del vento, sul tendone   del camper, mentre sfoglio le pagine di un quotidiano il giorno di S.Lorenzo, leggo che il fior d’arancio, una delicatezza dei colli Euganei, viene alleggerito di gradazione alcolica e reso più appetibile per la vendita, con grande gioia dei suoi produttori. E penso, perché un vino  deve essere snaturato anziché rimanere tale quale a quello che il raccolto ci dà.  Forse ad un  essere umano vogliamo togliere il privilegio di pensare come  è cresciuto o acculturato con la propria testa. Per la verità ci sono individui che la mettono all’ammasso e si lasciano ammansire dalle grida  di qualcuno che parla più alla  loro pancia e più  giù  piuttosto che dal collo in sù. A Venezia si fa l’amore per campi e campielli, dov’è la novità, se anticamente c’erano e ci sono dame e signore che vivono e sopravvivevano con l’arte più antica del mondo. Ne parlava Goldoni che dei Veneti e particolarmente  dei Veneziani ha scritto commedie sui loro pregi e difetti primo fra tutti la bugia. In fondo concordo con il critico d’arte Philippe Daverio, finché c’è vita e l’amore ne è un segno, la leggerezza dell’essere, ci sarà speranza, piuttosto che gli scandali del tipo MOSE. Quello sì che è un schiaffo alla divina provvidenza ed un motivo per intere dinastie di Dogi e illuminati tecnici veneziani a rivoltarsi  nelle loro tombe per lo scempio che è stato fatto  del denaro pubblico. Qualcuno riscopre l’ONU come se fosse una cosa avulsa dal resto del Mondo.  In effetti lo è, l’ONU sono le potenze che hanno vinto nientepocodimenochè la seconda guerra Mondiale . Tutte le altre sono followers per parlare in linguaggio web moderno. E poi a chi interessa l’emigrazione, economica o profuga in Europa,  forse alla Cina che sta colonizzando silenziosamente l’Africa, agli Stati Uniti che stanno litigando con il Nord Corea. Alla Russia che stà consolidando la sua egemonia in Medio Oriente, leggi Siria o al Regno Unito che è impegnato a tappare i buchi  che si apriranno con la Brexit.  Probabilmente solo alla Francia che da tempo mira  al petrolio dall’alto potenziale etilenico  della Libia.  Senza escludere i collegamenti con quella strana commissione che annualmente si riunisce  per decidere chi deve guadagnare e chi deve perdere nel mondo della Finanza Internazionale.  L’Europa purtroppo stà litigando e continuerà a farlo perché una buona parte di essa non vuole uscire dall’area di comodo che si è costruita immeritatamente al riparo di montagne e pianure senza sbocchi al mare. Questo si ripeterà  fin quando  diventerà come una  sola Nazione pur nella salvaguardia di singole tradizioni e culture. Speriamo che questo avvenga secondo libere istituzioni  evitando il travaglio storico di una guerra come le precedenti del secolo scorso. Prima che questo accada la Libia, presso la quale stiamo raggruppando le ondate di migrazioni per arrestarne l’esodo in Italia , ci presenterà il conto. Anzi questo sarà un motivo perché le due , quella di Tripoli  e di Tobruk, per intenderci,  si scontrino in quanto di mezzo ci sarà l’interesse economico  il primo fra tutte le ragioni  presenti in ogni contesa internazionale. Lo si maschera più o meno grottescamente con il conflitto di religione solo  per alimentare i fuochi accesi dal precedente. Noi invece ci stiamo  potenzialmente  esponendo ad un ricatto, quello de o ci date i soldi oppure vi imbarchiamo tutti quelli  rinchiusi nei centri di detenzione con ogni  vostro rischio e ricaduta d’immagine. A questo punto cosa decideranno la Camera ed il Senato sull’impiego delle Nostre Forze Militari qualora la diplomazia non bastasse.  Intanto tra un ripresina  e l’altra ci illudiamo sia aumentata l’occupazione, che i giovani trovino la loro strada e preghiamo la morte dei pensionati affinché l’INPS possa continuare ad esistere per i sopravvissuti, ignorando vedove e figli minori orfani. Intanto al ticchettio della pioggia  si  è sostituito il vociare dei campeggiatori che pacificamente si sostiuisce gradatamente ad esso, nel verificare eventuali danni.  E mi sovviene un  poesia  del Leopardi,la quiete dopo la tempesta,  auspicandone il medesimo  lieto fine a ciascuno degli argomenti di crisi appena accennati.  In caso contrario sarebbero cavoli amari,  né rabdomanti  o riti propiziatori   basterebbero a scongiurare gli effetti e le rovine  che causerebbero.
riccardo d

Sottomarina - Chioggia 10/08/2017

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