LA CAMPANA DEL VILLAGGIO

I Sanpietrini chiamano con fierezza il duomo, la chiesa dedicata al loro Santo Patrono, avendone ben donde. Per grandezza, meriterebbe  una moltitudine di fedeli d’ogni età  come quella vista il giorno del funerale di Patrick. Un quarantenne padre di famigiia che Lui, il Padre Eterno, sia fatta la Sua volontà, ha  strappato ad Alexander e Ginevra ancor infanti ed a sua moglie Melanie.  Ogni banco era occupato e solo alcune tra le sedie in fondo ai due ingressi laterali restavano vacanti, verosimilmente per chi preferiva rimanere in piedi. Immobili e con i volti tesi fino all’applauso finale scoppiato dopo le dolci parole che la moglie del caro estinto aveva voluto affidare ad una cara amica di famiglia. Alla cerimonia non aveva voluto mancare nemmeno l’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco in persona e  tutti  coloro  che avevano conosciuto il caro estinto, già papà tra i pari dei bimbi nelle alterne vicende della Scuola d’Infanzia SS.Maria Immacolata. Un momento nel quale si è potuto apprezzare quell’umanità che solo le piccole convivenze possono esprimere.  “Ebbi quel che donai” recita un aforisma scritto da D’Annunzio, pubblicamente in evidenza al Vittoriale, contro l’invidia dei suoi coetanei e posteri a suggello delle meraviglie esposte. Motto che può trasferirsi nelle circostanza  per motivare  tanta partecipazione, la medesima  per la quale genitori attivi della Scuola, rappresentanti di sezione se pur con plausibile difficoltà ed involontari scambi di ruoli e competenze,  assolvino compiti  e intraprendano iniziative per il bene dei nostri bambini. E di questo si deve dar atto anche alla Signora Melanie organizzatrice indiscussa della Chiarastella che da anni ravviva le strade del borgo, nelle settimane d’Avvento, raccogliendo offerte d’utilità per la Scuola. Superficialmente  si ha l’impressione che siano sempre i soliti gli attori  e che la massa  stia alla finestra. In effetti pochi hanno il tempo libero da dedicare a queste attività,  tanto che per lavoro e quant’altro ad alcuni resta lo scrupolo di essere poco presenti con i propri figli.  Però il processo  d’imitazione si sublima tanto che  nonni e baby sitter concorrano alla beneficienza  comprando libri, piantine e dolci  fatti in casa, dalla piccola comunità, negli eventi da calendario.  Ben poca cosa per quello che si otterrebbe   nell’intraprenderle  pubblicamente e questo è materia di   gossip  all’uscita dei bimbi nel cortile della scuola.  E pure le pastoie di burocrazia, sappiamo sono ostacoli i quali travalicano talvolta le umane possibilità così come le responsabilità che fanno tremare i polsi agli amministratori, coordinatori e direttrici. Tra queste ultime, la Signora Ester la quale  non ha potuto cogliere i frutti della sua azione laico ed ecumenica impressa alla scuola. Impedita solo dalla sua femminilità e maternità che insieme ne hanno causato la sostituzione formalizzata  da due graziosissime Signore,  Anna e Samanta in ordine solo alfabetico, l’una per il nido e l’altra per la scuola d’infanzia. Che  la prima fosse così brava per ricoprire due incarichi  oppure oppure  la specializzazione  e divisione dei compiti  fosse  in itinere ed accelerata visto l’urgenza, chissà, rimarrà un dubbio.   Nonostante ciò i genitori, guidati da Laura forever, credo diano massima fiducia alle Docenti dei nostri bimbi.  Da quanto mi risulti , alfabeticamente Caterina, Debora  Eloise  e Simona,  raccolgono la fiducia per quanto si prodigano a favore delle nostre creature.  L’affetto e la continuità si manifesta  anche dopo, allorquando  i bambini, crescendo,  escono dall’asilo per  iscriversi alle elementari. Certamente vanno messe nel conto le proteste per la ventilata proscrizione del vestirsi in maschera per il trascorso Carnevale. Aggiungendovi  i perché  dei due euro, un attentato alla pazienza della signora Susy, segretaria di tutti, per la  marca  da bollo da apporre sulla ricevuta  necessaria per la detrazione percentuale   delle rette  dalla  denuncia  dei redditi. Nonostante tutto questo  siamo al cospetto di una grande famiglia, dove  è stata data  risposta al rintocco di dolore per la perdita  del povero Patrick. Si apprezza così il valore della differenza dello stare uniti   sia nelle gioie quanto in circostanze avverse. Convenendo che da soli non si và più da nessuna parte, un principio che potrebbe valere anche per altre faccende  a  Montegrotto.
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N.dR.: questo mio pensiero era stato scritto per il giornalino della Scuola ma visti i tempi delle sua pubblicazione, concordemente con la coordinatrice, Signora Ester, ho convenuto  di ometterne la pubblicazione.  I motivi sono duplici, uno dei due quello  di evitare che il dolore dei cari del povero Patrick, ancorché nella sua mancata rassegnazione alla perdita del loro caro, si riacutizzasse. Inoltre, l'interruzione involontaria della gravidanza che ha colpito la coordinatrice, causandone la riassunzione  del  suo ruolo nella Scuola.


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