RIFLESSIONI AD ALTA VOCE


RIFLESSIONI AD ALTA VOCE
Ogni tanto mi soffermo  su come mi potrebbe vedere la gente attraverso questi network ormai alla portata di tutti. E mi sorprendo nello scoprire  come l’attrattiva dei miei post sia la mia bambina, Eleonora. Proprio lei, qui a Montegrotto spesso mi prendono  per suo nonno piuttosto che suo padre un giudizio che i primi tempi di rinnovata paternità mi stava un pò scomodo e che poi con la crescita di Ele vien spesso chiarito proprio dalla bambina,quando qualcuno si azzarda grottescamente ad esprimere giudizi” E’ il mio papà, non mio nonno”. Perché lei ormai di nonno ne ha uno solo che si fà vedere di rado ed a detta delle sue figlie non è mai stato espansivo nemmeno con loro in tenere età.  Posseggo un numero sconsideratamente vasto di amicizie con le quali sì e nò dialogherò con un decina o poco più di loro , mentre da quello che evinco dalle statistiche del mio blog ho un un cospicuo gruppo di voyeurs i quali silenziosamente  si impicciano senza lasciare traccia.  A costoro mi rivolgo specialmente  ringraziandoli poiché nonostante tutto mi fanno sentire l’importanza e la curiosità di continuare a scrivere, la mia passione sin da piccolo e per la quale spesso indugio fino ad ore piccole alla tastiera del mio MAC con ingranditore. Vi ringrazio con il cuore cari amici e non ha importanza che emettiate dei giudizi, d’altronde nessuno dei lettori occasionali che legge  il giornale dal barbiere o nel bar preferito li emette, se non mentalmente  come scambio di idee con  il conoscente o tra il barista e l’avventore di turno. In fondo non si paga nulla è gratis, gratuitamente potrete parlarne tra di voi o magari dire  frasi come , ma chi crede di essere questo, cosa vuole, un pulitzer forse. Ma non vi venga mai in mente di farmi un elogio poiché mi monterei la testa e chissà che vanto me ne farei di un vostro giudizio extragalattico su quello che scrivo tra  le elucubrazioni che di mano in mano ed in occasioni i cicliche mi vengono in mente.   Lo scrivere è terapia , aiuta a rilassare e mantiene in esercizio la mente diciamo che che è la mia ragione principale  perché quella che , scusate la ripetizione, era una mia giovanile passione  adesso  si è trasformata verosimilmente in un senile relax . Nuovamente grazie per l’attenzione, siate voi femmine o maschi , alle prime, in particolare, vorrei dare un bacio se me lo consentissero perché con la rinnovata paternità, perché ho un figlio maschio, nato dal precedente matrimonio  attraverso la mia bambina ho apprezzato di più il loro sesso. Una rivalutazione  tanto da amarle tutte come sorelle o mamme s’intende, aldilà di ciò che si pensi, le voglio bene tutte, in segreto senza rivelarmi, confesso che con qualcuna mi verrebbe voglia di trasgredire ma ogni considerazione la serbo nel cuore.  La vita mi ha  concesso di viaggiare,  sia per lavoro che per piacere,  uno dei passatempi preferiti dei quali oggi devo fare a meno  centellinandolo,  per obbedire alla parsimonia di bilancio familiare visto che il reddito per la gestione è principalmente il mio, divenuto neopapà alla adulta età di sessanta3 anni.  Ogni tanto mi tornano in mente episodi e periodi della mia vita in uniforme e mi soffermo a pensare che, probabilmente, tra alti e bassi ho recitato una parte senza avere cadaveri nell’armadio. Verosimilmente i miei talenti potevano essere sviluppati meglio, durante la scuole e sopratutto l’ultima , a prevalenza tecnico scientifica. Ma che colpa ne ho se tra gli insegnati migliori ricordi solo quelli di letteratura italiana alle superiori  e di latino alle medie, tutti gli altri sono nell’oblio più completo. Ogni tanto mi viene in mente la buona scuola, in Italia purtroppo ce n’è stato sempre bisogno, influenzata politicamente dal paura della rinascita del fascismo  quella che ha fatto a meno diventasse quell’interfaccia tra professioni, lavoro,  mestieri e vita reale. Speriamo che oggi con i mezzi di comunicazione  e l’emancipazione dei figli sin dalla tenere età questo migliori perché personalmente ne ravvedo la necessità affinché  si prenda la parte che si merita nella società. Così come all’orgoglio dei padri e madri, sopratutto quelli che attualmente occupano posizioni di prestigio si sostituisca l’umiltà. Ovvero la capacità  di capire che non sempre i loro rampolli possono seguirne le orme, in quanto i talenti posseduti  divergono dai loro.  Essi devono essere lasciati liberi e sopratutto non vergognarsi se alle false promesse di affermazione scelgono di fare mestieri o attività meno appariscenti. Seguire le proprie aspirazioni  significa anche assumersi le proprie responsabilità, ipotecando la propria felicità ,  contribuendo al benessere di una società in evoluzione.  Personalmente, non  mi importa se mi accusiate di mettere in mezzo il mio falso ego, me ne  frego di come la gente può giudicarmi, di cosa possa pensare, per ogni azione ed opinione che paleso . Seguo la mia aspirazione  ed esorto voi tutti a fare la medesima cosa perché  a questo mondo è meglio pentirsi dopo aver sbagliato piuttosto che arrestarsi senza prendere decisioni sul da farsi.

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