MA A CHE SERVONO

Paura e disagio si leggono sia sulle  facce dei cittadini di Mosul, dopo la loro liberazione che in quelle degli abitanti di Norcia stressati dalle scosse. E mentre, in italia ci accingiamo a votare per un SI o un NO, sulla Costituzione, il mondo si sta accartocciando su se stesso. S’inventano guerre di religione per il tornaconto di qualcuno, così come si vogliono far passare per calamità naturali le imprudenze nelle costruzioni delle case. Ma in tutto questo cosa c’entrano  le Forze Armate vi chiederete, in fondo esse esulano da discorsi  etnico religiosi e non hanno colpa se in Italia ce ne infischiamo dei geologi. Sebbene  ad entrambi   ci si dovrebbe affidare  per difendere ed assicurare la Nostra Nazione politicamente e fisicamente.  Con la sospensione della leva si sparse la voce che  il servizio di volontariato nelle Forze Armate fosse una valvola di sfogo per i giovani meridionali in cerca di lavoro e liberazione da una seccatura per quelli  Settentrionali  a cui i posti d’ impiego non mancavano nelle grandi aziende del Nord. L’immigrazione di massa era ancora una previsione che solo pochi pazzoidi, si fa per dire, prevedevano. Uno di questi era il sottoscritto al rientro dalla sua missione in UNMOGIP tra India e Pakistan. Più di qualcuno nei villaggi del Kashmir, era in cerca di chi potesse facilitargli l’asilo in Italia o in Europa. Poi venne la missione Antica Babilonia voluta da Bush ed il coinvolgimento di Blair e Berlusconi. Il sangue cominciò a scorrere con le bare che tornavano piene in Patria. Quelle su cui il Presidente della Repubblica, al loro arrivo, a nome degli Italiani, poggiava per qualche istante  le mani per onorare gli eroi. Ma la gente, in special modo i trentenni di oggi, sono convinto, si chiedono a cosa è servito  andare  in Iraq oppure a continuare nel starci in Afghanistan. A maggior ragione che le guerre sono la causa dei flussi migratori, sopratutto quando si rompono equilibri come in Libia e si destabilizzano  Stati  come la Siria, terra senza petrolio, massacrata sotto gli occhi dell’Europa come accadde per l’ex Jugoslavia. L’impassibilità europea è stata  rotta solo dopo gli attentati di Londra, Parigi e Brussels da parte di affiliati al Daesh. All’impreparazione di una Difesa Comune Europea, sta supplendo  la NATO che uguaglia, nel numero, gli Stati della UE e conta tutt’ora di aggregarne tra quelli che appartenevano all’ex URSS, vedi Ucraina. Come risposta le Forze Armate Italiane si riducono ma programmano l’invio di un piccolo contingente in Lettonia contro la Russia. Speriamo non ci siano riduzioni anche nella Logistica settore materializzato, nell’Esercito,  da una brigata multifunzione, adatta anche a ruoli interforze. In essa la maggioranza del personale  appartiene  alla non più neonata Arma TRAMAT, già  Corpo Automobilstico dell’Esercito. Il passaggio da servizio all’attuale ordinamento fu una conquista per alcuni e per altri la perdita di un ruolo.  Sorrido  e mi commuovo  al ricordo del buon colonnello Berardocco, nostro  insegnante di Analitica Autotelai al corso di aggiornamento professionale, il quale  auspicava per noi, giovani ufficiali Automobilisti in servizio permanente,  un futuro da  tecnici. Chiusa parentesi, tutte le Forze Armate concorrono ad aiutare la Protezione Civile nata nel 1992 sulle  ceneri delle Unità del Genio dell’Esercito. Quelle che fortunatamente, sono rinate almeno a livello reggimento per ogni brigata più una esclusiva d’Arma. I cambiamenti e le ristrutturazioni però non hanno  impedito che nell’ambito dei network  sorgano gruppi di ex commilitoni appartenenti a questa o quella unità , nostalgici del loro passato di coscritti. Oggi abbiamo dei formatori di valore i quali hanno anche l’esperienza acquisita nelle missioni all’Estero e nelle operazioni di polizia sul territorio Nazionale. Se confrontassimo costi con benefici per  il ripristino di quel collante che prima del 2005, nel bene e nel male, univa il mondo in uniforme con quello in borghese,  forse farebbe la  differenza per i giovani. Verosimilmente l’uniformità dell’Istituzione favorirebbe, il superamento delle diversità di un Paese dal futuro multietnico e multireligioso e multirazziale a prescindere dalle opinioni favorevoli o contrarie in tal senso. I soldati, sono quelli ai quali è affidato la difesa della Costituzione ed Unità Nazionale, a protezione degli innocenti dal  terrore e  miseria negli occhi al pari dei profughi Siriani e dei terremotati del CentroItalia. Pertanto, qualunque sia il responso delle urne, meglio sarebbe se s’identificassero con l’immagine del Popolo a cui appartengono.

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