LA CANZONE DEL SI E DEL NO


Guardando  mia figlia, cinque anni, seduta a fianco a me, mi chiedo  quale sarà  l’Italia nella  quale dovrà crescere e la mia fantasia galoppa. Cambiare, siamo d’accordo, modificare e sburocratizzare, ottimamente così come dar voce a chi non l’ha mai avuta, sono certo che  la maggioranza non vede l’ora. Si sta spegnendo l’eco dei commenti  sulle democratiche elezioni tenutesi negli negli Stati Uniti d’America, trascurando le questioni  Nostrane. Due Tribunali hanno sentenziato la legittimità del quesito al quale dovremo rispondere il 4 dicembre p.v.. E’ nostro preciso dovere di cittadino l’informarsi, ecco degli esempi di link, uno  serio (*) ed uno ameno(**).Sicuramente si poteva fare di meglio e l’opposizione lo sà bene tanto da darmi  l’impressione di un film già visto. Chi è senza peccato, scagli la prima pietra non è solo un teorema  da Vangelo, tant'è che Renzi, quale essere umano lo sa bene, a maggior ragione chi lo vorrebbe deposto. E così come nel ventennio Berlusconiano la sinistra inseguiva il Cavaliere cercando di stanarlo e farlo cadere, provocandone leggi ad personam,  l’attuale opposizione ha trovato nella prossima consultazione referendaria il motivo che potrebbe provocare la caduta del governo. Vogliono fargli scontare il peccato originale, quello di non essere dei Loro, deputati e senatori. Ma la colpa di chi è, sua oppure di chi lo ha proposto, di coloro che lo hanno sostenuto, includendovi quelli del suo partito. Parte del quale oggi gli rema contro, perché lo sente un diverso  dalla casta, quella che fa finta di nulla ogni volta che si parla di riduzione dello stipendio, dei costi, di privilegi e revisione delle indennità del personale alle dipendenze nelle sedi.   Il tema delle riforme quello che il già patron del Milan, malgrado avesse la maggioranza relativa in entrambi i rami del Parlamento, non è stato capace di  promuovere, riemerge, oggi osteggiato dai medesimi proponitori di allora. Cioè la barca con due rematori che danno di remo ognuno per conto proprio provocando lo stallo del natante, in questo caso  della nostra Italia.  Ma aldilà delle caricature che si inventano sul Primo Ministro,  quelle che lo prendono in giro sia per verità che sul suo comportamento da poliglotta in erba, gli stanno facendo gratuitamente pubblicità. Se sia pur vero che l’art 70 sarebbe un rompicapo e che nella modifica del titolo V non vi sarebbe chiarezza, non si sà come tutto questo sia potuto passare inosservato tra le commissioni del Senato e Camera. Bastava che facessero leggere i testi ad uno appena capace di leggere e scrivere  e probabilmente, come facevano i tedeschi nell’ultima guerra, avrebbero capito che urgeva riscriverli. E pure i parlamentari, nelle commissioni,  siedono fianco a fianco,  quelli della coalizione del governo ed i paritetici dei partiti d’opposizione. Tra questi ultimi, malgrado le diversità  si è formata trasversalmente  la complicità sul fronte del NO. Cosa accadrebbe qualora vincessero, proviamo ad immaginare tanti galli nello stesso pollaio. Pensate che si  mettano d’accordo per rifare subito delle riforme, ammesso e non concesso  che il governo si dimetta. Suppongo proprio il contrario, a mio parere  incomincerebbero a litigare, perché secondo le regole di una buona faziosità chi urla di più riesce ad avere  ragione degli altri. Noi pagheremmo comunque ancora 945 Parlamentari e tutto il loro impianto, la povera gente rimarrebbe tale e quale, in attesa delle nuove elezioni che regolarizzerebbero la legislatura, proviamo a immaginare con chi,  non prima dell’autunno del 2017. Nel frattempo gli speculatori farebbero affari d’oro, le aeree terremotate e l’Italia da mettere in sicurezza  languirebbero, senza contare l’inarrestabilità dei flussi migratori. Ciascuno giudichi secondo coscienza  cosa conviene rischiare perché a votare si deve andare.  Chi crede di fare l’agnostico, uno di quelli del senno di poi,  non dia la colpa agli altri per il risultato, dovrà solo dire  mea culpa,  poiché il  quorum non c’è. E mi ritrovo ad osservare mia figlia che gioca, nel contempo mi viene in mente un grande del giornalismo italiano, il compianto Indro Montanelli.  Egli, in occasione delle elezioni, nella prima repubblica, esortava a tapparsi il naso votando Democrazia Cristiana, partito che personalmente non ho mai votato. Forse oggi consiglierebbe il medesimo gesto  per  una croce sul SI ed avrebbe ragione.
(**)La canzone del SI e del NO, Adriano Celentano 


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