PROTAGONISMO O RECITAZIONE
Siamo la maschera di noi stessi, la indossiamo per difenderci, atteggiarci o, peggio, usandola per interessi personali. Nel gioco delle parti facendo teatro con il copione a soggetto e senza scuola da Actor’s Studio. Fortunatamente, al contrario delle bestie, campioni di abitudine, noi esseri umani assumiamo le sembianze di comprimari o comparse a seconda della scena. Crescendo poi con le reminiscenze e la pratica, nel quotidiano, ci rendiamo conto di quanto possa variare l’audience. Il quale è quello che ci giudica talvolta da oscar altre dove nemmeno gli spettatori di un pidocchietto di periferia pagherebbero il biglietto. Ed intanto il tempo trascorre più o meno velocemente con le sue frequenze negli intervalli delle quali ci imbatteremo con altri commedianti. Con essi intesseremo dialoghi, discuteremo animatamente, litigheremo irragionevolmente, faremo l’amore.La leggiadria di una figura di donna, farà volare l’immaginazione di ogni uomo confondendone l’attrazione con il romanticismo. Alla quale corrisponderà ugualmente la reazione di femmina, alla vista di un maschio e se collimassero odori ed alchimie, senza alcuna riserva per altre forme di passione ma ugualmente e fortemente, saranno tali da da scatenare una copulazione. E che dire della mancanza di umiltà la virtù da anteporre ad egoismo e narcisismo, mali della società nella quale viviamo e strumento sul quale si fa leva, talvolta, per distogliere l’attenzione dalla scabrosità di altre problematiche. Ciack, azione, si gira ed eccoci alla convivenza o matrimonio, dove gli attori si ritrovano nella ristrettezza di spazi a contatto di gomito. Dividere il talamo, la cucina il bagno può determinare uno stress a differenza dall’apparire e sparire nella frequentazione da fidanzamento con il mordi e fuggi dopo ogni rapporto. Concetto da estendere alla missione di scuola e maestri, ovvero di padre e madre, sia che questo avvenga naturalmente o adottivamente. Altrimenti si scivolerebbe nella manipolazione di un palinsesto costituito dalla famiglia, le rappresentazioni della quale risentono già di crisi del passato. Ma sec’è amore tutto cambia, al contrario se lo si finge prima di tutto si tradisce se medesimi giocando con i sentimenti propri ed altrui. Può accadere che ci passi per la mente il pensiero di come e quando potrebbe calare il sipario nel timore della sorpresa che la sorella, di memoria Francescana, farà a ciascuno di noi. Che il rimedio stia nell’equilibrare materialismo e spiritualità, credendo nell’immortalità dell’anima, al contrario della caducità del corpo è da verificare per ciascuno di noi, personalmente ci sto provando. Ci sono scuole di pensiero no profit come ad esempio il Centro studi Bhaktivedanta il quale da oltre vent’anni si occupa di questo con una letteratura pari ad altra trattata da Maestri di filosofia e psicologia. E’ una competizione prima di tutto con se stessi dalla quale si esce probabilmente sconfitti senza alleanze. Considerazione avvalorata dal fatto che alla confusione concorre il resettaggio, concetto freudiano, della memoria, la quale si rivela coscientemente con il buon ricordo, senza però sciogliere i nodi al nostro interno. Ed intanto la ruota gira per chi si affaccia al mondo con il primo vagito. La sua prima battuta sulla scena potrebbero essere le urla e pianto che reclamano i pasti dalla tettina sia essa fatta di carne umana che in lattice, oppure affinché si cambi il pannolino zeppo di cacca e di pipì. Situazioni che avanti età, Dio non voglia, si potrebbero riproporre verso la fine della nostra performance. Ed allora tireremo le somme chiedendoci se veramente ce lo fossimo guadagnato meritatamente questo aiuto dagli altri. Si perché nessuno ci regala nulla per niente e finanche quello che ci sembra ottenuto gratuitamente, ha un costo. Il prezzo dell’arte di vivere fino a quando, varcando la soglia dell’Ade, appariranno i sottotitoli seguiti dalla parola fine.
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