L’ OROLOGIO DEL DUOMO

A Montegrotto, dal 23 aprile 2015,  non ha più  più segnato le ore, cosa che perdurerà fino all’alba del 6 di Giugno quando la sveglia sarà costituita dal pensiero di avere 22 milioni di deficit da colmare. Certamente questi sono una parte dei  problemi da risolvere che attendono il neosindaco di un sociale   multicolore formato da albergatori, commercianti, artigiani, esercenti e di semplici cittadini, abitanti dei condominii dormitorio, base per il lavoro fuori città. Tante tribù per le quali il primo cittadino dovrebbe essere  stregone riconosciuto dalle corti tribaliche.  Ciascuna  con proprie esigenze, domande incastonate in un quadro dalla complessità  di ogni settore  da conciliare tra di loro. Quali urbanistica con la viabilità,  rischi geologici da allagamenti,  eventi culturali , piano per la tutela del verde e, non per ultima, la sicurezza. Per farsene un’idea è sufficiente farsi una passeggiata dopo le 22 per il centro, un deserto pari  al  coprifuoco. Come si vorranno affrontare queste problematiche lascio a ciascuno la facoltà di progettarne le soluzioni. Le quali  non possono però fare a meno di essere coordinate con le frazioni e cittadine confinanti, quali Turri , Mezzavia ed Abano terme.  Così come è impensabile che ciascun centro agisca a senso unico  per iniziative culturali, festive e di tradizione, quali ad esempio la leggenda di Bertha, senza tener conto  dei vicini come in un condominio, quello del territorio delle Terme Euganee, il più grande bacino termale d’Europa. Tutto questo  nella consapevolezza di correre il rischio d’impopolarità non potendo accontentare tutti facendo  ogni cosa contemporaneamente. Verosimilmente si dovrà concertare un ordine di  priorità  per ogni progetto  tant’è che alcuni potrebbero non trovare sviluppo nella prossima amministrazione ma rientrare nelle competenze delle successive. Provate Voi a immaginarvi Primo cittadino con tutti questi pensieri,  personalmente qualche notte la trascorrerei in bianco e qualche altra magari mi piacerebbe non passasse mai, se l’alba riproponesse problemi ancora in sospeso. Da queste tematiche non sono avulse  le logiche di partito o di comitati civici, benché questi ultimi dovrebbero essere la voce di cittadini,  quelli ai quali spesso non è stato dato modo di fare sentire la propria. E che dire dell’opposizione, essa   giocherebbe un ruolo d’importanza da non  sottovalutare purché non utilizzi le armi dei veleni, pugnalate alle spalle e sgambetti. Ma esprima, guardando negli occhi il governo, dichiarando apertamente il dissenso accompagnandolo con la reiterazione di proposte.  Nonostante questo è sempre meglio che ciascun elettore si informi sulle liste,  loro coalizioni  e programmi con l’aiuto dei  media i quali,  con qualsiasi mezzo, ne diano ampiamente diffusione. Il senno di poi non fa parte di quel cambiamento se non si vota con giudizio. A meno di recarsi ugualmente al seggio e dichiarare al presidente  l’impossibilità di esprimere le proprie preferenze  in quanto nessuna delle liste è tra quelle che ci possa rappresentare, evitando di lamentarsi dopo le elezioni. Forse  meglio tapparsi il naso e votare, perché dal giorno successivo all’electIon day, i successivi, nella nostra cittadina, trascorreranno più velocemente e niente potrà arrestarli se non un  ulteriore  commissariamento.
riccardo diasparro

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