CHISSA’ CHI LA SA

Le frequenze del quotidiano oggi sono direttamente proporzionali alla rapidità con la quale arrivano le notizie.  A questo non aiuta certamente il ritmo di vita di ciascuno, poiché nella media l’approfondimento è inquinato dalla  frenesia di vivere per alcuni e dalla  pigrizia di altri a lasciarsi cullare solo dai titoli, quelli dei giornali, tabloid e hashtag del web. Quello che un tempo si chiamava palestra di vita,  la scuola, deve fare i conti con una adolescenza e gioventù sempre più portata ad eleggere miti  i quali non riescono a superare le differenze di attrazione  da certe materie di studio sopratutto quando  chi le insegna, a sua volta, manca di motivazione. Questa velocità, il più delle volte, alla massima potenza, non consente di correggere o  rimediare  neppure nel caso di  violazioni, per ottenerne giustizia nei tempi dovuti. Questo ventre molle del sistema diventa  una ragione di forza per coloro che desiderano manipolarne l’uso a vantaggio di lobbies, associazioni, partiti politici e quant’altro per diffondere o confondere pro domo sua.  Il danno è che non ci accorgiamo di tutto questo e spesso subiamo lasciandoci intossicare da  internet o i media TV.  Non è un mistero l’arte di alterare il tratto somatico delle immagini e le scene di video o filmati attraverso sistemi virtuali resi tali dall’ausilio dell’informatica per impressionare  l’audience. Fidarsi ciecamente della comunicazione senza l’evidenza fuorvierebbe la visione delle cose. E cosa si può fare,  Vi  domanderete, sapendo che,  al momento, la risposta sarebbe una sola , più cultura. Ma si sà quest’ulima comporta sacrifici sia per chi la deve diffondere che per coloro i quali se ne devono cibare. La ricerca ci viene incontro   fortunatamente, vuoi per ragioni di lucro più che  per purezza di intenti. Infatti, sembra che si stia  facendo carico di questo gap ed in qualche posto, con discrezione, al riparo  dalla curiosità alcuni esperti stanno studiando un algoritmo, almeno per le notizie  prese dalla rete. Questo sistema dopo aver generato una banca dati analizzerà, a domanda,  i dubbi,  restituendoci le narrazioni  con le correzioni  oppure   eliminerà  le immondizie  in tempo reale. Un esempio potrebbe essere  il correttore di bozze, si invia  l’articolo e questi, ce lo ritorna con sottolineature previo sottoscrizione  e pagamento di un canone.  In attesa che questo accada e venga  posto a regime  pensiamo però al potere che acquisirebbe, nel tempo,  chi riuscirà ad accaparrarsi il privilegio di tutto questo.  Oserei dire che potrebbe costituirsi una società per azioni da quotarsi  in borsa come la Ferrari, l’altro ieri, diventando un mostro  degli intoccabili al contrario di quanto questa definizione significhi in certi Paesi dell’estremo Oriente. D’altronde il certificato di garanzia sulle notizie costa,  anche se lo paragonassimo  a quello sui frigoriferi e  le lavatrici le quali, adesso , sembra che le costruiscano a frattura prestabilita. L’ultima speranza andrebbe  riposta  sulle persone  e le firme che appongono su ogni comunicato di eventi e fatti. Ma chi sarebbero questi personaggi, solo quei giornalisti, i quali, vanno  a prendersi la notizia rischiando, personalmente sul campo, la loro stessa incolumità . In Italia non sono tanti, in  genere quelli di alcuni  Paesi spesso   vengono imbavagliati dai Governi e  qualcuno sparisce misteriosamente o fisicamente.  Non ci resta che la propria testa , ovvero la conoscenza e l’esperienza per una lettura tra le righe di scritti, visione di  fotografie ed articoli, ponendo particolarmente attenzione a quelli che non portano la firma di nessuno. Oggigiorno per un editoriale,  qualcuno sarebbe   disposto a fare qualsiasi cosa pur di essere il protagonista, a buon intenditore poche parole.  Nell’interrogarci se  la verità sia quella che leggiamo non lasciamoci prendere la mano poiché, come nella vita, ciascuno , quella propria , se la stringe a sé . 

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