IO LA PENSO COSI'


Quella proposta che l’amico Enzo attribuisce al Ministro Martino non sarebbe da scartare, poichè avvantaggerebbe l’impiego di giovani  tra i quali non soltanto quelli figli degli extracomunitari. All’istituzione, il primo impatto originerebbe una sana competizione tra di essa e le truppe regolari delle altre Unità. Essa rafforzerebbe lo spirito di corpo  alimentando il valore aggiunto all’immagine d’Italia. La quale vedrebbe applicata a pieno  uno dei principi stabiliti  dalla Costituzione ( art 3 e 4) esprimendolo con un’Unità formata da personale mutirazziale, multietnico, multireligioso.  Meglio sarebbe se tutto il  Comparto Difesa e Sicurezza si adeguasse per sopperire alla sospensione del servizio di leva. Prevedo purtroppo contromosse all’insegna del pacifismo il quale, tranne quello  di provenieza dai  Santi, dinanzi ai Quali m’inchino, è maschera per nascondere  il malcontento e la paura alimentata dall'invidia del potere, le quali,  svaluterebbero le finalità  dell'iniziativa. Siamo un Paese il quale risente ancora di divisioni  dovute  a tradizioni, latitudini e costume. L'emigrazione, il soccorso ai profughi ce danno la prova tutti i giorni, specialmente in questo periodo di crisi. Nella quale non siamo riusciti ad assumere una posizione  o un compromesso per il coinvolgimento dell'Europa. E quella che si dovrebbe chiamare ed agire come una  Comunità, in effetti, rivela di giorno in giorno la sua Diversità. Adesso anche i cugini Francesi ci rinnegano tout court  liquidandoci  in linea a quel detto per il quale “ chi ha la rogna se la gratti”.  Ed il gioco al massacro sulla pelle di disgraziati, continua come se tutte le colpe fossero loro, dimenticando che forse ne hanno una sola, se così possa definirsi quella  di essere fuggiti da situazioni d’insostenibilità dai loro Paesi. In quanto al  risparmio sulla Legione Straniera personalmente  ne parlerei con cautela, le risorse ed in particolare quelle finanziarie, possono aleatoriamente essere trovate solo se  la  volontà politica fosse la risutanza  di un confronto democratico  tra Forze al governo e  quelle all’opposizione. Bene sarebbe che queste proposte venissero dalle Forze Armate , in particolare,  dai loro vertici, sentiti i pareri delle rappresentanze se a queste venisse consentito di esprimersi senza violare il loro Regolamento. Potrebbero addiriirittura crearsi degli sbocchi per il personale in controtendenza a  quelle ridondanze delle quali si parla nel libro bianco della Difesa. Persino Sir Winston Churchill sarebbe d’accordo, Lui che sosteneva che le Forze Armate non sono una società per azioni da adattare agli andamenti della Borsa d’Affari. Tutto questo infine assumerebbe la sua importanza solo se la Nazione, la Nostra, particolarmente  quella  maggioranza dei cittadini, scelti tra coloro i quali, il 2 Giugno, applaudono  alla loro sfilata, ammettessero un postulato. Quello che l’Istituzione delle Forze Armate non debba essere soltanto uno strumento di guerra, quanto la valenza che Esse assumono nel rimanere in guarnigione. Dove molti di quelli non addetti credono che non facciano nulla se non alzarsi presto al mattino. Considerando che la prontezza  nell’operatività è direttamente proporzionale al livello di  formazione, addestramento ed esercitazioni che essi saranno in grado di esprimere nei tempi di Pace. Il paragone più calzante è quello dato  dalla capacità culturale, la quale fà notoriamente  la diffferenza tra chi ha studiato e coloro che hanno preferito rimanere nell’ignoranza. D'altronde è notizia di oggi, l'Italia tende a crescita zero. Il volontariato è il rimedio  per ingannare l'equivalenza  tra morti  e nati ma non la soluzione del problema delle Forze Armate come espressione e garanzia dei cittadini secondo i diritti e doveri stabiliti dalla Costituzione. Intanto  ricordo che la questione  Marò non ha ancora sbocchi  di buon fine. Forse mi sbaglierò ma occorrerà ancora del tempo prima di una stabilizzazione amenochè non sia qualcos'altro la gravità del quale ci costringa  a correre ai ripari. 

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