IL TRIONFO DEL CONTADINO


            Largo di spalle rubate all’agricoltura si diceva nel secolo scorso quando qualche studente o professionista, suppliva alla scarsità intellettuale con la robustezza del fisico.   Gli anni 50 furono quelle delle migrazioni dal Sud dell’Italia ed i campi  rimasero incolti mentre nel Settentrione la meccanizzazione  faceva da padrona.  Oggi cerchiamo di recuperare quest’immagine, con un Evento il quale si prefigge di economizzare le risorse per soddisfare i bisogni dell’Umanità nei prossimi vent’anni, a meno che un’altra guerra non azzeri tutto. Ci sono ancora differenze nell’alimentazione ad esempio da Noi così detti Occidentali si mangia per il piacere, in Estremo Oriente, per  prevenzione o  cura di malattie. Ma in tutto il mondo se mancasse l’essenziale, l’essere umano sarebbe costretto a cercare aldifuori del propprio ambiente il necessario per vivere. Nonostante la buona fede di qualcuno,  ci sono sprechi a dispetto di chi soffre, s’ammala e muore di fame. Eppure Noi Europei, da Nord a Sud , da Ovest ad Est, passando per la Francia ed arrivando fino alla Russia, ne abbiamo di Storia che ci rammenta delle conseguenze dovute alle indigenze e carestie dei popoli. Il convegno del 7 e l’8 febbraio avrà lo scopo di introdurre l’Esposizione riunendo  500 esperti  di 145 Nazioni per parlare di Nutrire il Pianeta. Il  Ministro Martina ha parlato di una Carta di Milano per sottolineare che verranno idealmente stilate le linee guida degli obiettivi da perseguire. Non per ultimo la discussa produzione degli alimenti OGM. A tale proposito sembra che una scienziata, già direttrice del Consiglio scientifico della commissione Europea,(*)notoriamente favorevole, sia stata licenziata per la pressione di gruppi ambientalisti. Ma la pubblicità che dell’Esposizione recita che sia un grande supermercato è al pari dell’opportunità che  ci viene offerta.  Sia per la filiera agricola che per quella alimentare, nella cornice dei cibi caratteristici, tipici di ogni Regione e contrada.  A Naquora , in Libano, presso il Gruppo OGL, al segretario generale dell’ONU Kofi ANNAN,  di passaggio ed in visita al comando di UNIFIL, feci notare allegramente  che nonostante appartenessero a 19 differenti Nazioni, ai 50 Ufficiali dei quali ero a capo, nessuno escluso, piaceva la pasta asciutta. Non a caso,  la dieta mediterranea  abbinata al  turismo può accostarsi a quel 50% del patrimonio artistico culturale del Mondo,  gran parte dell’Umanità tanto da essere riconosciuto   dall’UNESCO. C’è il rischio però che finita la festa sia gabbato lo santo  ovvero dopo il 31 Ottobre l’argomento non faccia più notizia. Ci si augura invece che si gettino le basi per una presa di coscienza dove Tutti siano consapevoli che ogni grammo di cibo sprecato e gettato nella spazzatura è tolto a chi ne ha più bisogno. Che tra le idee ed i progetti di questa Mostra emerga una cultura dell’alimentazione e rispetto della Natura. Diffondendo le alternative quali potrebbero essere la coltivazione di legumi, cereali, frutta e verdure sia per  limitare la soppressione incontrollata degli animali che per  prevenire l’obesità sin dall’infanzia.  Sicuramente  saranno rese note cifre e numeri tanto da palparne  la drammaticità dato che gran parte del terreno, un tempo dedito alla coltivazione è stato distrutto a vantaggio  della cementificazione. Ne sono l’esempio le aeree adibite a zone industriali ed  artigianali di molte città del Nord Italia.     Speriamo che la crisi abbia posto in risalto la cecità di molti amministratori locali risvegliando le coscienze ad un maggior rispetto dell’ambiente. Probabilemte tra le conclusioni del convegno per il futuro si ipotizzerà  che ogni casa abbia un orto con annesso allevamento di animali da cortile e condominio con  un’area di verde dalle dimensioni appropriate al numero dei condomini ed all’ampiezza degli appartamenti. Produzione autoctona e baratto del surplus per altri generi, l’unico modo per combattere le sofisticazioni  alle quali oggi assistiamo anche contro il made in Italy. I nuclei dei NAS della Fedelissima arma dei Carabinieri non hanno purtroppo il dono dell’ubiquità.  Anche la scelta  di Milano, non poteva essere  migliore e non solo come capitale economica. Essa, infatti, è stata la meta di molti braccianti agricoli meridionali che abbandonarono la terra  per cimentarsi nella metalmeccanica.  Probabilmente il loro sogno rassomigliava a quello di  mio nonno, agricoltore , il quale, in altra epoca,  per comprare dei pezzi  di terra, andò a lavorare negli Stati Uniti. Ma dei cinque figli, solo l’unico maschio  ha continuato la sua attività. Quegli appezzamenti, venduti dalle figlie alle quali erano state date in dote, adesso, varrebbero oro.  E’ la vendetta di una  terra, alla quale abbiamo inferto ferite difficilmente sanabili. Essa ci stà dicendo di ritornare ad apprezzarla aprendo una nuova storia per quello che un tempo era considerato il mestiere dei poveri. Qualcosa mi dice che abbia ragione poichè,  l’alternativa potrebbe essere  la fame  e tutto ciò che ne deriva.


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