Riflessioni di mezz'agosto in rima
Una manciata di giorni a ferragosto
un altro anno trascorso, anche se
tosto.
Eleonora ha di anni ormai tre
da principessa dice che io sono il suo
re.
Quante ce ne sarebbero da raccontare
in questa famiglia, facendo rima con allargare.
La barca và, sembra ci provi a scimmiottar
anche se ciascuno di noi si cimenta nel
navigar.
In questo mare dove all’improvviso
t’appare uno scoglio senza preavviso.
Mi fà sentire un magellano piccino
se li scanso tutti pur facendo loro un
inchino.
Se dovessi badare a quel che si sente in giro
potrei quasi provare a fare un ultimo sospiro.
Invece son qua a voi tutti per raccontare
che vivere è meglio che farsi influenzare.
Se ne sentono e vedono di fallimenti
che fanno uscir di senno anche le belle
menti.
In questa cittadina rinomata per balneazione
han rifatto la strada che vien dalla stazione.
Ci giunge voce che cercan di fabbricar clienti
anche se in molti alberghi han chiuso i battenti.
La chiamano crisi , ma non è solo dell’ economia
quella che si vede in giro è la figlia dell’abulia.
Il fatto è che il denaro circola sempre quello,
tutti sperano affinchè ne venga di più, magari novello.
Ma la speranza si sà è l’ultima a morire
anche se i risultati stentano ad apparire.
Talvolta si confida nel lampo di una stella cadente
perchè si realizzi quel desiderio che ci sollevi dal
niente .
Ed intanto il tempo fugge come un veloce destriero
noi dietro di lui con le passioni ed i bisogni nel
pensiero.
riccardo - ferragosto 2014
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