DIVIDE ET IMPERA


      Durante una missione di commiato del Comandante di UNTSO( United Nations Truce  Supervision Organization), prima che fosse rimpatriato per fine periodo, lungo la strada che da Naquora conduce fino al Nord del fiume Lithani, passando per le stazioni di osservazione del Gruppo OGL(Observers Group Lebanon),  si potevano osservare case e ville abbattute.  Ero da circa un mese il capo di OGL così come da qualche giorno era stato sostituito  quello del servizio Ammnistrativo del distaccamento  di UNTSO. Questi era  un funzionario dell’ONU di nazionalità Britannica al quale, in considerazione dell’alta carica, avevo chiesto di accompagnarmi nel viaggio.  Il Generale, originario della Nigeria, dal perfetto Inglese e dalla signorilità propria di quegli africani discendenti da famiiglie di capi, con un mezzo sorriso, rivolgendosi al funzionario ed indicandogli con lo sguardo uno dei ruderi gli chiese se sapesse chi avesse guidato i bull dozers.  La risposta fu immediata, IDF ( Israel Defense Force) poichè ci trovavano nella ex zona cuscinetto  voluta da Israele dopo la guerra dei 6 giorni. Immediatamente dopo  gli domanò da chi potessero aver mutuato quel modo di punire i propri nemici. Al mutismo del funzionario l’alto ufficiale gli disse che gli Israeliani avevano copiato dai Britannici. Subito dopo mi si rivolse  chiedendomi se sapessi da chi avessero copiato quell’abitudine i figli di Albione, lo guardai senza aver il coraggio di rispondere.  Lo fece  Lui per me dicendo che quel vezzo era il medesimo che gli antichi Romani riservavano ai nemici dell’Impero.  Aprendo la sua bocca dai denti bianchi che contrastavano il colorito della sua pelle, rise ed anch’io lo feci per fargli capire che non me l’ero presa a differenza dell’Inglese che era rimasto serio dopo la sua  precedente affermazione.  Israele  ha lasciato il sud del Libano e quindi OGL, allo stato attuale non ha più ragione di essere. Ma non appena il Generale rientrò a Gerusalemme e per un mucchio di tempo, mi chiesi le ragioni di quella sua domanda rivolta a me  ed al cittadino del Regno Unito. Le notizie ci dicono che Hamas e le IDF stanno trattando per una tregua che almeno possa aprirre un corridoio umanitario per Gaza. Probabilmente il Generale  voleva dirci che i problemi sopraggiunti con l'autodeterminazione dello Stato d’Israele dovevavo trovare negli attori della soluzione  gli Europei. Infatti  la dominazione di Roma antica era stata quella che aveva chiamato Palestina il territorio  che oggi inculde  lo Stato Ebraico  ed il West Bank  Inoltre  gli Ebrei sono i parenti anziani di Noi  credenti in Cristo e sebbene per Loro, il Messia, debba ancora venire ci sono molti punti in comune con  cattolici apostolici romani e con tutti i Cristiani. In particolare voglio dire che Noi Europei stentiamo ancora per una   politica estera comune, la colpa di chi è, non completamente nostra ma delle reminiscenze della seconda guerra mondiale. Il suo spettro permane ancora nella  costituzione del consiglio di sicurezza dell'ONU, dove le Nazioni vincitrici  formano ancora quello permanente e nel quale le altre Nazioni Europee, come ad esempio  Germania ed Italia, sono considerate di second'ordine. Non solo, grandi potenze emergenti quali il Brasile e l'India sono, per l'ONU, ancora terzo mondo,  eppure il loro rapporto tra  PIL e spese militari è  tra i più alti del pianeta. Ma la questione MedioOrientale  non è solo degli  Stati Uniti d’America e  nemmeno esclusiva della Russia,  ci interessa perchè di vitale importanza.   Con difficoltà ma con sicurezza ritengo che una Forza Armata di Comunità Europea, sarebbe un deterrente al quale difficilmente non si darebbe risposte se sostenuta dalla unicità negli Affari Esteri.  I torti e le ragioni nella diatriba che oggi sconcerta la Comunità Internazionale tra Israele ed Hamas, sono da entrambe le parti.  Consideriamone i pregi , mettendone da parte i difetti che hanno condotto alle operazioni militari e di guerriglia alle quali stiamo assistendo. Ci sarebbe da chiedersi come mai  i Palestinesi non hanno saputo incanalare  Hamas come  partito politico, così da costringerlo alla negoziazione. E di contro vorrei vedere i laboriosi e volenterosi Ebrei che ho conosciuto durante la mia passata missione chiusi in un territorio senza libero accesso al mare ed alla strscia di Gaza. I recinti fanno partedell'antico retaggio di beduini e di pastori ma non solo da una parte. Sebbene spontaneamente mi  domando cosa farebbe Israele  se non  fosse perennemente in stato di guerra  nel Suo  territorio.   Noi, come Italia, lingua spinta d’Europa nel Mediterrraneo,  non possiamo permetterci di avere così vicino  un focolaio di guerra rimanendo alla finestra. Pur attribuendo ad Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America i Suoi Meriti , questi  e quelli dei suoi predecessori non sono stati all’altezza da evitare che fosse costruito un muro tra Ebrei occidentali ed Ebrei orientali o Palestinesi.  Qesti ultimi sono i discendenti dei pastori che se pur con diversità e nella modernità, oggi esercitano lo stesso mestiere dei loro antenati. Allo Stato Ebraico và dato atto di aver ricavato un giardino dell'Eden da un deserto di sabbia e sassi, ma con l'aiuto delle comunità ebraiche  internazionali.  Il generale Nigeriano con la sua domande ed affermazioni ci ha fatto capire che l'essere umano pone limiti dove non esistono e distrugge quello che ritiene contrario alla sua sicurezza. Ma è la paura che domina la scena quella che non sarà facile debellare dopo  un intervento militare come quello delle quali abbiamo esecrato le scenografie.   Quasi un controsenso ai giorni nostri su di un fazzoletto di terra  e tra due etnie aventi origine comune, una forzatura che alimenta odio ed intolleranza e che giova solo ai mercanti di morte.

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