FRATELLI D’ITALIA


Più che calma serve ritrovare la coesione quella dei momenti di crisi dove non esistono barriere, divisioni, privilegi per gli uni e sofferenze per altri. Le ultime elezioni hanno marcato sensibilmente le preferenze dell’Italia, sebbene rincuorate dalla rielezione dell’unico Presidente il quale potesse agire da interlocutore tra i separati in casa. A tale proposito appartiene a questa specie di Italiani l’uomo che se l’è presa con due carabinieri  dinanzi a palazzo Chigi, neanche a far all’apposta quando il Governo ed i Ministri ancora giurandi si apprestavano a suggellare la loro fedeltà alla Repubblica al Quirinale. Va da sè che la Fedelissima è l’emblema dell’Unione di questo Stato dove, al contrario,  le lacerazioni sono un evidenza. Essa da secoli rappresenta il referente  sul quale il cittadino può contare sia nelle città o metropoli che nelle contrade.  Ora sono  tutte le Forze dell’Ordine a rischio per questi gesti di insofferenza o indigenza che fanno tracimare l’esasperazione superando il sentimento dell’umana convivenza. Giustizia, nella legge, dalla quale si evinca l’uguaglianza di tutti di fronte alla medesima, così come si paventa in ogni aula di Tribunale a garanzia del cittadino che incorre nella sua contravvenzione. Un sentimento che dalle Alpi fino a Pantelleria dovrebbe agire come un comune denominatore affinchè patrizi e plebei, per dirla alla maniera di Roma antica, possano confrontarsi in quei punti che ci accomunano. Dai quali ripartire e ritrovare la pace da adattare al superamento delle sfide, sia quelle del quotidiano che le altre proposte dalla situazione Nazionale ed Internazionale. Sì perchè nessuno deve e può considerarsi il profeta al quale è stato dato il privilegio del verbo, ciascuno ha bisogno dell’altro più di quanto noi stessi si possa immaginare. Sulla scia di quest’affermazione esprimo riserve sulla squadra di governo,  indubbiamente con  personalità di spicco alle quali si aggiungono, in cornice rosa, un terzo di componente al femminilie. Dissento dall’esclusione del Movimento a 5 Stelle, i quali pur da soli, rappresentano otto milioni dell’elettorato. Quello che il medesimo Presidente della Repubblica ha difeso  contro la gratuità di illazioni sollevate da un ministro Tedesco in occasione di un Suo viaggio in Germania. Eppure la Storia dovrebbe insegnarci che non c’è mezzo migliore di creare dei mostri quanto quello di far sentire tali chi non lo è. La strada da percorrere è in salita, a tal punto che lo sforzo per compierla dovrebbe far passare in second’ordine orgoglio, risentimento e interessi di bottega e,  meno che meno, l’egoismo di ciascuno. Non dimentichiamoci dei due marò trattenuti ingiustamente in India da oltre un anno dai fatti nei  quali sono stati coinvolti. Ed inoltre che l’Europa  e la sua Costituzione assumono importanza al pari di quella dell’Unità Nazionale. Là dove Nord e Sud non ancora corrono ad uguale velocità, le disparità, a tutt’oggi, in evidenza non potranno aiutarci nel presentarci agli appuntamenti riservati a Noi dalla Storia con la coscienza a posto. Auguri ai due Carabinieri, confidiamo che il più grave dei due superi  e possa riprendere al più presto servizio. In quanto a Noi, l’inno degli Italiani, da taluni considerato in odore d’antichità oggi dovrebbe riecheggiare nei nostri cuori come  leit motiv,  per tagliare insieme sia  i traguardi  intermedi che l’obiettivo finale della rinascita.

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