E SE DOMANI(Libertà è partecipazione)



Le opinioni sul ventennio fascista e la sua adesione alle leggi razziali assumono un altro valore, oggi, in Italia, con più di quattromilioni di stranieri residenti. Molti  stabiliti al Nord, altri sparpagliati al Sud e nelle Isole maggiori. Tra le comunità prevale quella rumena con oltre un milione di persone. In base all’art. 49 della Costituzione, si sono moltiplicati i partiti politici, pur nell’incertezza che alcuni di essi sopravvivano all’età adulta dei neonati di adesso, non faciliteranno le scelte dell’elettorato. La legislatura passata ha mancato una legge che riformasse quella in vigore e così persone fisiche, più o meno note, con la loro immagine presentano il progetto del proprio partito. Tutti pretendono di avere la ricetta che risani lo Stato  diminuendone i costi di esercizio ma i  casi di corruzione e spreco di denaro pubblico hanno creato un solco tra la politica e la realtà del Paese. Gli  investimenti languono, le ricchezze sorvolano i mari e le Alpi per altri mercati o banche  allontanandosi dal fisco. Al quale mancano sempre alcuni milioni per far quadrare il conto tra l’ipotesi di esazione e quella della contribuzione. Il raggiungimento dell’obiettivo di pareggio nel bilancio ci  assimilerebbe all’Estonia Paese di recente annessione alla CEE, ma con una popolazione inferiore a quella di Milano. Le industrie devono, a loro volta, poter conciliare la loro produzione e l’ impatto sull’ambiente, ne è un esempio l’ILVA di Taranto. A questo si aggiungano i grandi rischi di dissesti, la sismicità, tra l’altro già storicamente conosciuta  e la sottrazione di campi all’agricoltura per favorire la cementificazione condotta selvaggiamente in passato. Turbamenti dell’idrogeologia del territorio che depauperano sia il paesaggio che i tesori dell’archeologia e dell’Arte dei quali deteniamo, a tutt’ogggi, oltre il  cinquanta per cento del patrimonio dell’Umanità. Intanto la disoccupazione ha raggiunto livelli superiori al dieci percento, medie e piccole aziende chiudono o cercano di delocare le attività in Paesi nei quali fà la differenza il costo di manod’opera. Cervelli in precariato fuggono dall’Università per l’ Estero o Nazioni d’oltralpe.   La sanità nel 2010 contava un rapporto uno ad uno tra medici ed infermieri a fronte di un numero di posti letto in ospedale che dal 1996 ad oggi sono diminuiti all’incirca del 25percento in controtendenza all’invecchiamento della popolazione. Stringendo tutto quello che si può si discute anche di riduzione alle spese militari e delle Forze Armate. Le quali, già gestite con un gettito da fanalino di coda dell’Europa in rapporto al PIL siccome non sono società per azioni, con la recessione e calo del prodotto interno lordo, ridondano all’occhio del profano. Sebbene la situazione internazionale dovrebbe fare riflettere, qualcuno potrebbe azzardare l’esempio di Costarica, Haiti e Panama. Ovvero chiamarsi fuori dall’Alleanze e dichiararci in pace con il mondo intero. Se il medesimo ci spiegasse come e dove potremmo  collocare dal primo all’ultimo i militari di ogni grado, arma, specialità e sesso attualmente in servizio. Tra i quali, nell’immediato, qualche migliaio di giovani aldisotto dei trent’anni per fine ferma prolungata. Ad essi si aggiungeranno, comunque, trentamila risorse umane per effetto del ridimensionamento dello strumento, leggi spending review, nei dieci anni in avvenire. Si potrebbe continuare l’elenco dei malesseri oscurado quanto di positivo c’è ancora, primo fra tutti il volontariato, imprenditori, ricercatori, i quali, nonostante tutto, continuano a lavorare malgrado in Italia non si riesca ad evitare una certa burocrazia. La quale, se pur attenuata dall’emancipazione di internet non consente, tutt’ora, l’accessibilità nè pubblicamente e nemmeno gratuitamente. Intanto saranno sempre 945 i neoeletti tra Camera e Senato i quali come tutti Noi dovranno convivere con  queste spade di damocle sulla testa. Ma lo sguardo di Eleonora, mia figlia, 19 mesi il prossimo 18 di Febbraio, nella sua innocenza, mi invita ad andare a votare ugualmente perchè per Lei desidero un cambiamento nel nostro Paese. Il sacrificio varrebbe la pena perchè i figli degli stranieri così come molti dei Nostri, sulla loro pelle, hanno conosciuto il significato di questa parola. Quello che Noi possiamo ottenere con libere elezioni il 24 e 25 Febbraio, Loro, in un futuro non remoto, potrebbero attuarlo diversamente. Non a caso, Giorgio Gaber, cantava  libertà è partecipazione, titolo al quale lasciate che aggiunga, se pur turandosi  il naso. 


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