Time goe’s bye


Sembra ieri, quando, nell’ospedale  di Abano Terme, mi fu dato nelle braccia il fagottino di una neonata  chiamata Eleonora. Quella che oggi, con precauzione, mi fà pensare al futuro intrecciando incertezza ed allegria, tenerezza e acredine. La prima dettata dalla mia non più giovane età all’anagrafe che la gioia di una frugoletta scaccia con la  freschezza del suo sorriso, chiamandomi papà. Le altre per l’amore che stà nascendo tra me ed Antonella sua madre con la quale abbiamo intessuto un rapporto, contrastato dai dubbi, cominciandolo dall’attesa della piccolina. Per un evento che migliaia di coppie spesso cercano e provocano senza successo, accontentandosi, in seguito, dei travagli di una adozione. Al contrario di due persone come noi, le quali hanno deciso di rifarsi una vita convivendo ed unendovi l’onere di un altro figliolo, quattordicenne, frutto di una precedente relazione della madre. L’intreccio con la mia carriera al tramonto, non a caso, la speranza di un richiamo che completasse quell’autostima  che la figlia  aveva ridato al mio animo, senza esito e  speranza. Perchè dopodomani così come cinque anni fà transitandomi nell’ausiliaria, mi collocherà inesorabilmente nella riserva, categoria dei  servitori, o se preferite, dei dinosauri, dello Stato posti in pensione per limiti d’età. Pur con questi pensieri mi considero un fortunato al contrario di giovani coppie immerse nelle preoccupazioni  d’attualità per l’incertezza del loro domani. Malgrado debba contare solo sulla floridezza dell’INPS o qualsivoglia INPDAP per una pensione del maturato in circa quarant’anni di vita militare. Volati, entrando dalla porta di servizio dell’Esercito, un matrimonio andato in pezzi, trasferimenti  di sede ed a seguito di Reparti,  due a domanda, un terremoto nella duplice veste di soccorso e soccorritore, tre anni al comando di un’Unità, le missioni all’Estero, India, Pakistan, Medio Oriente, Kossovo, esercitazioni in Germania, Egitto, Slovacchia, Cekia, due trasferte in Iraq. Cose che si possono raccontare brevemente come accennate poc’anzi ma che singolarmente lasciano il segno su un essere umano. Qualche rimorso c’è, coniugato a qualche rimpianto, sebbene l’onestà professionale abbia sempre prevalso su tutto. Anche quando mi hanno  impiegato in compiti  che mai avrei sognato di portare a termine, ho sempre pensato che il bicchiere fosse mezzo pieno sottovalutando talvolta l’altrui malizia e sopravalutando i miei superiori. Forse Napoleone mi avrebbe scelto tra i suoi generali, grado che riservava a quelli più fortunati piuttosto che per la loro bravura. Lungo il mio tragitto mi hanno chiamato lupo solitario, cane sciolto e così via per la mia tendenza a non fare gruppo. Hanno fatto passare per una questione di servizio quella che era solo un pretesto per sollevarmi dall’incarico, citandolo in un articolo del quale non si ha notizia dell’esistenza, mistificandone senso e fatti ( http://archiviostorico.corriere.it/1998/maggio/20/Love_story_con_una_libanese_co_8_980520007.shtml). Onestamente oggi non rimpiango  di essere stato una voce  nel deserto, molte cose per le quali mi sono battuto, si sono realizzate nella realtà, nessuno mai me ne attribuirà un minuscolo merito al contrario dell’autosoddisfazione di esserne stato un ignoto pioniere o promotore. Pur con un figlio di trent’otto anni che vive ancora con sua madre ostinandosi a non avere alcun contatto con suo padre. Non gliene voglio perchè come al solito le verità stanno nel mezzo e di torti ce ne sono stati sia da una parte che dall’altra. Lui ha la sua vita ed io la mia. E’ ad Eleonora che penso, alla mia situazione sentimentale ed alla convivenza, fino alla fine dei miei giorni. Non me ne importa se mi daranno del nonno anzichè padre, affronterò ogni cosa come andando in battaglia con  tutta l’energia che ancora mi rimane in corpo. Con la fiducia nel Signore che conosce i bisogni di ciascuno ed ingaggiando una lotta contro il terzo combattente, la morte, la quale, è coadiuvata dal tempo, quest’ultimo talvolta  galantuomo ed in altre carogna. Buon compleanno Riccardo, Forza, Pazienza e Salute, e Vai. 
riccardo il 11/11/2012

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