MA LA COLPA DI CHI E'


I militari in tempo di pace non hanno nessuna ragione di esistere eccetto che nei fumetti o nei film di guerra. Ecco che all’occorrenza devono saltar fuori come i birilli di un bowling dopo che il giocatore ha fatto  strike e rimessi in gioco. Aldilà di questo paragone fin quando una Nazione che si definisca tale non concepirà di avere Forze Armate in grado di difenderla all'esigenza, sia in servizio attivo che attingendo da una riserva selezionata, spiegare il concetto di difesa ai cittadini sarà come vendere libri porta a porta. Chi vi scrive lo ha fatto e posso assicurarvi che difficilmente può essere svolto da tutti, perchè attraverso i cinque punti della vendita, se   vi hanno fatto accomodare in casa, il cliente non dovrà essere forzato  oppure  avere la sensazione di una buggeratura, ma solo consigliato sull’opera o libri che gli si stà proponendo. Non solo, dopo la  firma  e non prima delle  ventiquattro ore successive,  si potrà dire  che l’ordine è andato a buon fine. I nostri Generali dovrebbero frequentare un corso per venditori per spiegare ai politici la validità dello strumento confidando che i medesimi si convincano dell’autenticità e favoriscano le azioni di conseguenza. Pertanto, non è colpa loro, gli hanno insegnato il mestiere di militare usi ad obbedir tacendo. Ciònonostante vi sembrerà assurdo ma loro soffrono di tutto questo perchè riducendo il personale di fatto gli viene sottratto una corrispondente fetta di potere. Qui però potrebbero ribellarsi e in virtù di quest’ultima esercitare un’azione di frenaggio  discrezionalmente e personalizzata. Ma tutto questo varrebbe se il governo fosse formato da politici ed a capo della Difesa non vi fosse un militare. Questi sembra voglia smentire quanto era stato venduto ai politici nel passato, una incredulità. Insomma fin adesso si è giocato e magari sulla pelle sia di quelli  ancora in servizio che degli appena congedati. C’è da farsi venire una crisi d’identità e chiedersi ma allora per chi si è lavorato, e le risposte aldilà dell’immaginario potrebbero scivolare nella disperazione. A parere personale ce n’è abbastanza per una presa di coscienza  la quale non prescinda da una formazione, forse non ancora materia tra quelle di studio delle Accademie o Istituti Interforze. Specificatamente del parlare al personale, dell’ascolto delle proposte di quello alle dipendenze. Quando non si deludano le aspettative dei giovani volontari, con i tagli imposti al passaggio in servizio permanente, i quali si troveranno immessi nell’ organizzazione delle guardie giurate. Così è stato loro promesso e con il silenzio assenso verosimilmente accettato. Chissà cosa succederà al resto dei quadri che andranno a rimpinguare l’INPS nella quale è scivolata l’INPDAP. Qualcuno tra i più bravi finirà per  svolgere consulenze speriamo non per la sua stessa Forza Armata altrimenti a che cosa servirebbe congedarlo, altri scaricati come rami secchi pronti ad essere bruciati. Insomma un numero che alimenterà lo scontento nel nostro Paese  dagli incerti risvolti. Si potrebbe fare appello alle Associazioni d’Arma a patto che i colleghi in servizio abbiano provveduto ad informarli sia prima che  durante il processo di ristrutturazione delle Forze Armate. Esse se volessero potrebbero sostenere con il loro peso elettorale le aspettative degli effettivi, formando una corrente d’opinione. Purchè vengano edotti sui bisogni delle Unità dove anch’essi hanno prestato servizio. Ma in Italia vige quel detto secondo il quale scopa nuova scopa meglio. Pertanto il vecchio a fine d’anno si butta dal balcone perchè non serve più limitandosi alla famosa frase vecchia come il cucco,  quella che taccia il governo di  essere un ladro. Attribuendo all’ultimo tutti i mali  dei quali si stà cercando rimedio nell’oblio della loro origine. In effetti così è  per i professori Ministri e Sottosegretari in carica se non chè  il dente duole dove la lingua batte per il Tecnico della Difesa.  Non resta  che onorare i caduti sperando che non si rivoltino nelle bare, augurare una buona fortuna a coloro che sono in servizio ed una serena pensione a tutti quelli che ne avranno diritto. Ma i giovani quelli delusi e rimessi nel ciclo di attesa impiego a chi dovranno attribuire le colpe di tutto ciò. La risposta la troveremo nei videogicochi che nel frattempo hanno soppiantato i fumetti. 

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