LA LIBERTA’ A QUALE PREZZO

Ormai la stampa ed i media dedicano non più di un trafiletto alla vicenda di Massimiliano LaTorre e Salvatore Girone. La loro sorte è apppesa ad un filo di lana, il contegno da soldati motivato dalla fiducia nel loro Paese è da elogiare ed additare ad esempio. Essi meritano tutto il supporto della Nazione, aldilà delle levate di scudi, cartelli, scioperi e cortei fine a se medesimi. Ciò prescinde dal fatto che le relazioni tra l’Italia e il Paese del Mahatma sono in auge dal 1926. Da quando il Professor Formichi, esperto di sanscrito invitò il nobile Laureato Rabindraht Tagore nel nostro Paese. Lo stesso Gandhi ci fece visita ancora nel 1931, appassionato dalle letture di Giuseppe Mazzini per il sogno di un’Italia repubblicana e democratica. Le relazioni politiche furono stabilite nel 1947, da allora fin al febbraio 2007, con il primo ministro Romano Prodi e reciprocamente nel luglio 2009 dal pari plenipotenziario della confederazione Indiana Manmohan Singh, si sono svolti scambi di visite tra i due Paesi. Nell’inframezzo, sono stati firmati accordi commerciali, politici, della Difesa. Quali, MOU( Memorandum Of Understanding)per Defence Equipment(1994), cooperazione Difesa( ministro Martino, nel 2003), Bilateral Investment Promotion Agreement( 1985), rivisitata nel 1993, promozione delle piccole e medie imprese, sottoscritta dal primo ministro Prodi nel 1998. In India operano 140 industrie Italiane tra le quali la FIAT Auto, Italcementi, Perfetti, Lavazza, Ferrero, Piaggio, FINMECCANICA per citarne alcune, senza offenderne le altre di pari importanza. Di contro, ci sono altrettante compagnie Indiane in Italia nel campo ingegneristico, farmaceutico, tessile, automobilistico. Inoltre tra Italia ed India è stata costituita una JEC ( Joint Economic Commission) per la promozione e studi su Infrastrutture, Ferrovie, Turismo, Ricerce sull’alimentazione, Energie rinnovabili, Informazioni Tecnologiche e Agricoltura. Esiste un accordo di scambio di culture sin dal 1976, da Noi l’Hindi e scritture in sanscrito sono materia di studio in dieci Università Italiane. C’è un non meglio specificato accordo ombrello su studi e progetti di Elettronica, Biotecnologia, progettazione d’ingegneria, auotomobilistica ed energia in generale, sei banche italiane hanno sedi e rappresentanze in India. Non per ultimo, la comunità di Indiani emigrata in Italia è la seconda in Europa dopo quella Britannica la quale conta oltre 150mila unità. Chissà, magari proprio in virtù di tale pregresso, l’Europa non ha spinto più di tanto per la scarcerazione dei nostri connazionali anche se, ufficialmente, non lo sapremo mai. Come sono andate veramente le cose per la Enrica Lexie potremmo azzardare voli pindarici senza mai azzeccarne alcuno. Nè i piani di una missione possono prevedere tutto senza che l’errore umano, perlopiù in buona fede, mandi all’aria ogni cosa. Nessuno sà cosa sarebbe accaduto se la petroliera avesse rifiutato di essere ospitata in porto a Kochi, nello stato del Kerala. La popolazione del Quale professa la religione cristiano cattolica dando al mondo ed al Vaticano, la maggioranza di prelati dall’India. Aldilà di tutto questo, quello che conta e nessuno ha detto a favore dei due marò e delle loro famiglie, è che la loro condotta irreprensibilmente fatta di caparbietà, silenzio e sofferenza stà fruttando al loro Corpo ed all’Italia più di quanto abbiano fatto tanti uomini politici dell’ultimo ventennio di questa Repubblica. Consapevolezza o meno dei centenari accordi tra i due Paesi, personalmente e, spero per tutti, La Torre e Girone devono essere riconosciuti dei patrioti, qualunque sia il verdetto della giuria al processo. Non potrebbe infatti spiegarsi altrimenti, a posteriori, l’assistenza di un sottosegretario degli Affari Esteri sul posto. Scaturita verosimilmente, dalle conclusioni di aver scartato inizialmente la mediazione di qualcuno degli uomini politici sottoscrittori dei citati accordi India- Italia. In virtù proprio di tali patti, probabilmente, i piani per la liberazione dei due Marò da parte delle nostre Forze Armate sono chiusi in qualche cassetto dei nostri Servizi. Speriamo a chiave con doppia mandata prima che qualche organizzazione extrastatale o malavitosa se ne appropri i meriti attuandoli. Ma questa è mera fantasia, nella realtà cerchiamo di immaginarne i danni nel caso fossero resi operativi, in questo momento di crisi dell’economia del nostro Paese. Piuttosto, confido che ai due Soldati di Marina siano stati affidati gli avvocati migliori. Meglio un cattivo processo piuttosto che un gran funerale, si suole dire da noi in Italia. Specificatemente, essendo state liquidate, nel danno, le famiglie dei pescatori, non si disperi dal salvare Massimiliano e Salvatore, riportandoli a casa, al più presto. Mentre lo penso, accarezzo la testolina di mia figlia Eleonora, dopo domani compirà un anno, augurandoLe un mondo milgliore del nostro.

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