La nostra felicità dipende da quanto riusciamo a fare felici gli altri( S.S. il Dalai Lama)

Era un giorno di metà agosto del 1994, quando, da Jammu, città del Kashmir Indiano,  mi accingevo a partire, in  aereo, per Delhi. Quand'ecco che la mia attenzione fu attirata da un corteo di monaci Buddisti. Tra di loro mi soffermai su di uno, in particolare. Dai lineamenti singolari  riceveva  e trasmetteva  felicità  sia per l'eleganza dei suoi movimenti che per i gesti con i quali si rivolgeva agli accompagnatori. Nell’accingersi, dopo di me, a salire  la scaletta di quel datato airbus delle Indian Airlines l'hostess  mi sussurrò che si trattava di Sua Santità il Dalai Lama ". Alla sopresa ricollegai mentalmente quanto Egli rappresenta, ancor oggi, per il Suo Popolo. Passando per andare a sedersi qualche fila più indietro della mia, mi rivolse un sorriso che ricambiai a mani giunte come mi avevavo insegnato in missione ed alcuni collegamenti a Poonch.  Era accompagnato  da due dei suoi seguaci che presero posto su una fila, due o tre dopo la mia. Appena in quota rivolsi lo sguardo dietro di me e notai che l'illustre passeggero appariva essersi appisolato. Ritornai ai miei pensieri fino alla loro interruzione causata dall’annuncio di tenere allacciate le cinture. Ed il mio sguardo, dal finestrino ne scoprì la causa, l’avvicinamento del velivolo ai giganti delle nubi dei Monsoni. Anzichè da dritta, l’aereo le evitò di misura  con una  virata  da manuale  tanto da farmi ripensare all’illustre viaggiatore alle mie spalle. Il quale non si era accorto apparentemente di nulla, tanto quanto traspariva dal sua immutata posizione con gli occhi chiusi.  L’ONU, il 17 Marzo 2008, ha dichiarato che la questione Tibetana, è un problema interno Cinese. Il Tibet non ha  Petrolio  nel sottosuolo, le sue risorse sono solo gli antichi templi e la bellezza delle sue montagne. All'atterraggio a Delhi, passando per scendere dall’aereo, davanti a me, Sua Santità, accompagnò  il suo sorriso con un cordiale gesto della mano a  braccio  levato. Oggi pensando ad uno dei suoi motti credo volesse dire "hai visto ? Bisogna credere in noi stessi se desideriamo ispirare fiducia negli altri ". Ed io confido che in futuro si possa negoziare su di una piattaforma comune l’integrità Nazionale Cinese con l’autonomia etnicoculturale e religiosa del Tibet.

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