In attesa di una vita

Con un nugolo di pensieri in mente qualche giorno fà ho assistito al saggio d’arte, in musica e recitazione dell’Istituto Vittorino da Feltre in Abano Terme. Preceduto da premiazioni, nomination di ragazzi e classi nel distinguo di ordine, profitto e prove d’attitudinalità, gli studenti dei tre anni di scuola media hanno dato vita ad uno spettacolo. All’inizio del quale è stato intonato l’inno degli Italiani, prima che musiche e dialoghi mi cogliessero in un moto di commozione. Provocata dal contrasto tra la mia posizione e l’apprezzamento della profusione di zelo degli alunni. Infatti, mi ero seduto sulla sbarra d’equilibrio, nella palestra, auditorium per l’occasione, tra il padre di un coetaneo di Massimilano, figlio di Nella, mia compagna e la madre di un paparaplegico con accompagnatrice. Il primo, diversamente abile, aveva trovato sistemazione vicino ai coetanei della classe 2^ F. L’avarizia della natura aveva dato loro meno fortuna della maggioranza. Nonostante questo, il primo accennava con movimenti della testa al ritmo della musica, l’altro appariva seguire con seraficità lo show. Il mio pensiero è corso a tutte le polemiche che quest’anno hanno accompagnato la gestione dell’istruzione in Italia. Constatando la pregevolezza della condotta e comunicazione dei suoni, canzoni e dialoghi, spontaneamente ho immaginato l’impegno del corpo docenti e della presidenza. Nel merito, avevano saputo ottimizzare i talenti incanalandoli nella loro inclinazione e natura. Chissà se coloro i quali scelgano di fare politica nel Nostro Paese, si rendano conto del patrimonio d’umanità costituito da ragazzi dalle speranze come quello che si esibiva a corollario di un anno di scuola. E’ stato allora che mi sono chiesto quale fosse la ricaduta del rimaneggiare le risorse alla formazione e selezione di quelle umane. Argomenti dei quali oggi si parla senza la disciplina di una legge quadro. Ove, nella sua generalità, si prescriva il Chi deve fare con le responsabilità di competenza. Dalle quali si evinca la specificità del Che Cosa quale onere degli esperti e specialisti di ogni settore. In un momento di crisi, dal coinvolgimento implicito della famiglia per la quale si ravvede necessità di supporto. In quanto i figli trascorrono più ore in classe di quanto siano in compagnia dei genitori, fatta eccezione per il tempo dedicato al riposo e sonno. Intanto le note del bolero di Ravel con il crescendo d’insieme chiudevano l’incontro diffondendo un onda di emozioni difficilmente da celare sui volti degli spettatori ed attori. Per associazione di idee anch’io tra qualche mese ridiventerò padre di una bimba. La medesima della quale sua madre mi fa condividere le pulsazioni nel grembo assieme ai minuscoli corredi pronti per l’evento. Sebbene la separazione dal cordone ombelicale debba ancora essere sancita ho proiettato anche Lei nel futuro della scuola. Le ho augurato di imbattersi in una organizzazione scolastica dalle iniziative di serietà e umanità in similitudine di quella, regista della rappresentazione, della quale sono stato ospite d’occasione.

Commenti

Alessandra ha detto…
Cerca di non pensare alla scuola di tua figlia, goditi l'attesa e l'evento della nascita. La vita è il viaggio, non il punto di arrivo!
Fammi sapere quando nascerà tua figlia, fortunata ad avere un padre che migliora se stesso e il mondo con piccole azioni quotidiane.
Alessandra
www.golfissazione.com

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