GLOBALIZZAZIONE, RECESSIONE, FORZE ARMATE

GLOBALIZZAZIONE, RECESSIONE , FORZE ARMATE.

“La guerra è cosa troppo seria per affidarla ai militari”(*). Osservazione non del tutto priva di senso se inquadrata nel contesto nel quale viviamo. I crolli in borsa, i titoli in giostra come sulle montagne russe, apparentemente non intaccano il mondo militare il quale continua ad esercitare i propri compiti Istituzionali.

GLI SCENARI
La crisi nell’Area Irakena- Iraniana, malgrado gli sforzi degli Stati Uniti nella prima e quelli diplomatici, congiunti agli Europei, nella seconda, non danno segnali di soluzione. Non è da meno quella in Afghanistan, è da pochi giorni la notizia secondo la quale il Premier Karzai ha invitato i Talebani a sedere ad un tavolo di negoziati. A questa proposta si è riferito un commento sulla Missione da parte del Generale Inglese Rose ed alcuni settori della pubblica opinione Statunitense. In Medio Oriente le imminenti elezioni in Israele, riportano nella corsa elettorale il già primo ministro Netanyahu. Notoriamente non gradito per le sue idee da tutte le fazioni e Nazioni Arabo-Palestinesi dell’Area potrebbe innescare un’altra Intifada. Il continente Africano è un miscuglio di possibili sommosse, tra di esse spicca la questione Sudanese con la disputa del Darfur. Il terrorismo globale tenta con ogni mezzo di destabilizzare i governi delle Nazioni, mettendo a dura prova le economie mondiali. Cina ed India crescono in Asia ed in particolare proprio dove si alternano governi autoritari e legalitari ( Pakistan) aumentando il rischio di “escalation” nucleare. In Europa, la crisi Georgiana, non trova d’accordo le neonate Repubbliche dell’Abkhazia e Ossezia, sulla condotta operativa della Missione degli Osservatori Europei accusata di essere poco imparziale. Persecuzioni contro i Cristiani e focolai di intolleranza razziale, xenofoba, non semplificano le cose e fanno da cornice ad un quadro dove potrebbero essere impiegate Forze Armate per difendere interessi Nazionali. Le Presidenziali in USA e le prossime elezioni in Germania(**) che, alcuni Osservatori, definiscono più importanti delle prime, per Noi Europei, accentuano l’incertezza della Politica Estera futura. Il Mondo ha sete di fonti energetiche, sia tradizionali che alternative, necessarie alla produzione industriale. L’acqua sia come coadiuvante della prima che per il fabbisogno di animali ed esseri umani potrebbe essere uno dei possibili “casus belli”. Infine, la sede dove tutte le dispute potrebbero esser composte in chiave diplomatica,l’ONU, è bloccata da una disattesa riforma del Consiglio di Sicurezza fermo allo storico congresso di Yalta. Previsioni da Cassandra, globalizzazione involutiva, si penserà, se ad esse non corrispondessero i costi da sostenere per intervenire in tutti o, in parte, gli scenari appena accennati.

I COSTI

Per calcolare la spesa militare italiana bisogna innanzitutto far riferimento al bilancio della Difesa che, nel 2007, ammontava a 20.194 milioni di euro, pari all’1,33% del PIL. Con un aumento del 13,6% rispetto al 2006, quando il medesimo era di 17.782 milioni di euro (1,23% del PIL), in diminuzione rispetto al 2005 (- 6,5%). A queste vanno aggiunte , a parte, quelle relative alle Missioni Fuori Area progettate in base all’esigenza e reiterate ogni scadenza del mandato, prima del rinnovo.Nonostante tutto questo un rapporto del SIPRI ed altri ci collocano tra i primi otto, nove Paesi per le spese militari rapportate al 2,5 del P.I.L.

L’INDUSTRIA DEL COMPARTO DIFESA E SICUREZZA

Il settore tira, tra le Aziende di spicco, emerge il gruppo di Finmeccanica. Degna di menzione la fornitura degli aerei G 222 costruiti per l’Aviazione USA, sistemi d’arma ed armamenti commissionati dal Qatar e dalla la Turchia. Nel panorama mondiale siamo tra primi produttori in questo segmento industriale. Valutarne l’incentivazione, il sostegno, per la ricerca scientifica così come è stato fatto nel collegarlo alla Difesa tramite l’Università, possono condurre ai risultati voluti. Tra i quali, quelli dei materiali “ dual use” tanto cari ai pacifisti per gli impieghi ed usi diversi dai bellici. Non per ultimo esso offre un potenziale impiego al Personale, non più in servizio attivo, sfruttandone le competenze acquisite, il quale può svolgervi attività di consulenza, operatori e di tecnici specializzati.

RICADUTE
Le recessioni colpiscono tutti i settori indistintamente, tra i quali il mercato del lavoro con l’aumento dei tassi di disoccupazione tra giovani e meno giovani. A questo si aggiunge la diminuzione del potere d’acquisto della moneta sturando l’inflazione e la diminuzione del P. I. L. La Difesa si aspetti un gettito di domande maggiore rispetto agli altri anni per tutti i concorsi banditi per l’arruolamento del personale di qualsiasi grado, rango e formazione. E questi ultimi saranno condizionati dai bilanci i quali non consentiranno tali opportunità se non per rimpiazzare esclusivamente quel personale che per qualsiasi motivo abbia lasciato il servizio attivo fino ad esaurimento generazionale (pensioni, invalidità ecc.). Non per ultime, le strumentalizzazioni dei confronti tra i bilanci delle Forze Armate e quelli per altri Servizi di pubblica utilità ( Sanità, Scuola, Servizi Ambientali, ecc.) .

CHE COSA FARE
E’ il momento di raccogliersi intorno alle proprie potenzialità, apprezzarle, ricercando l’essere umano, rivalutandolo a motore principale. Formazione da intendersi come rinnovamento interiore prima di procedere ad ogni ulteriore analogo esteriore. Un’opera a cascata dall’alto fino a raggiungere i livelli più umili, quelli nei quali deve sublimarsi lo spirito di servizio delle più alte tradizioni ( es. Divisione “Aqui”.). Umanità, empatia, decisione, simpatia, fiuto psicologico, sensibilità, abilità comunicativa da sviluppare e verificare, completata da una preparazione fisica che conferisca marzialità e fiducia in se stessi per ottenerla dagli altri. In tutto questo non manchi l’autoironia ovvero non prendersi troppo sul serio, un po’ come i Carabinieri quando si raccontano nelle barzellette. Il processo appena accennato deve interessare le famiglie, i congiunti di chi ha scelto il “mestiere delle armi”( Seminario COMFOTER 2000). La piena consapevolezza dei rischi e delle peculiarità della professione di militare devono essere condivise. In quest’opera non mancheranno certo le iniziative e le sinergie, prima fra tutte quelle offerte dai psicologi, psicoterapeuti della Riserva Selezionata per cooperare con i Comandanti. L’opera di sensibilizzazione estesa fino a coloro i quali sono cessati, di recente, dal servizio attivo può essere motivo, per questi, per fare da “ supporter ” ai colleghi in servizio, per i giovani volontari e veicoli di una comunicazione all’esterno a punta di diamante. Così come le aziende, anche le Forze Armate devono essere in grado di diversificare gli investimenti delle loro risorse. L’impiego come Agenti di Polizia, quello più umile di vigilanza ai siti delle discariche di rifiuti, ne è l’esempio. Tali attività, sebbene possono apparire propaganda, danno la prova al cittadino che i soldati, in generale, sono tra i primi servitori dello Stato. “ Un lavoro sporco ma qualcuno lo deve fare “, mutuando una celebre frase di Roosevelt a proposito dell’impiego nelle operazioni di Pace. Lezione apprese, addestramenti specifici e selezione accurata del personale secondo i criteri innanzi enunciati condurrebbero sia a nuovi sbocchi per i giovani volontari che a fornire, alla Nazione, un pronto impiego all’esigenza. Ciliegina sulla torta, una rivalutazione di sale convegno, circoli e “ campus” in quelle aree dove maggiore è la concentrazione Militare non rinunciando ad agglomerati Interforze. Strutture dove incontrarsi nel tempo libero da servizio, permesso ai familiari e congiunti per favorire le relazioni interpersonali scoprendo esigenze e passatempi comuni. Esse, non disgiunte dal contesto sociale dove sono di stanza le Unità, possono rientrare in iniziative di Enti Pubblici, Istituzioni e Confederazioni Locali(°). Sovente, la rilocazione di caserme dismesse o di altre, considerate patrimonio artistico/culturale cittadino, sono l’occasione giusta per una collaborazione costruttiva che includa anche Ditte. Da queste sia locali, Nazionali o Europee possono essere valutate le loro sponsorizzazioni. Anche quella militare è una loro potenziale clientela ed un veicolo di marketing per i loro profitti.




CONCLUSIONI E COMMENTI

L’assemblea delle Nazioni Unite, nonostante l’”empasse” del Suo Consiglio di Sicurezza, continua la Sua attività. Se i Paesi Mondiali ispirassero i loro temperamenti alle regole dettate dalla Carta dell’ONU, molte piaghe dell’Umanità ( ° °) potrebbero trovare soluzione adeguata. In assenza di questo rimangono gli scenari e le alternative al “che fare”, non sono molte. Una tra queste è quella di interagire con le Forze Armate paritetiche dei Paesi Amici (Europa, USA) ed Alleati (NATO), previo accordi di cooperazione tesi alla formazione di unità multinazionali, a qualunque livello pronte ad intervenire nei Teatri Operativi. La leadership affidata ad una Nazione leader nel settore dove le Altre concorrono con personale gregario. In questo caso si può verificare che l’Italia ceda il passo in campo Internazionale mentre, all’interno, in Patria, si creino ridondanze di Unità. Esse prese di mira per possibili restrizioni di bilancio ed economia ricadrebbero in analoghe casistiche di un passato recente del quale non è difficile reperire i “feedback”(°°°). Churchill sosteneva che le Forze Armate, riferite a quelle di Sua Maestà, non possono essere ristrutturate come una azienda quando i titoli di questa, in borsa, sono in discesa. Chi scrive la pensava come il famoso Statista Britannico senza tener conto che, il grande Sir Winston, dovette ricorrere agli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, senza dei Quali, non avrebbe sconfitto le Forze dell’Asse. La sicurezza e difesa di una Nazione sono un bene astratto che si concretizza al pari della cultura individuale. Infatti, come quest’ultima, esse si rivelano solo quando qualcosa o qualcuno la mette in discussione. In quanto all’affermazione scherzosa del Ministro Brunetta, concittadino Trevigiano, solo i Militari possono dimostrare se calzi a pennello per loro oppure sia solo provocatoria.
Col.( Aus.)Riccardo DIASPARRO
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Note:
(*)Ministro Brunetta,trasmissione “Porta a Porta” del 27 Ottobre 2008.
(**) Nostro primo partner commerciale in Europa
(°)Municipalità Provincie, Comunità, Regioni, Confcommercio, Confindustria.
(°°)Droga, Commercio illegale di Armi, tratta degli esseri umani, AIDS, Ambiente ed Ecologia, Indigenze e Carestie, ecc.
(°°°)Le ristrutturazioni e scioglimenti di Unità comportano dei costi relativi al reimpiego del personale, alienazione di mezzi e materiali in esubero,non per ultimo, ricadute negative sull’immagine.

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