CHI E’ IL MOTORE

Ai quattro punti cardinali la terra sembra rispondere ad una domanda di cambiamento sia in superficie che nel sottosuolo. Con spontaneità ci sembra di eguagliare la tragedia della Libia e le vittime del terremoto con tsunami in Giappone. Questi ultimi sotto assedio delle radiazioni diffuse dalle centrali nucleari a rischio di fusione del reattore. Le regole della Madre Natura non combaciano con quelle che l’essere umano vuole imporsi. Esse seguono un loro palinsesto, una regia di una recita a soggetto. Primo attore, la crosta terrestre, comprimari acqua, mari, monti ed energia contenuti in essa. Sulla faccia esposta al Sole, invece, prevalgono sentimenti di libertà, benessere in nome delle quali si giustifica l’appagamento dei sensi, trascurando l’amore. Come conciliare tutto questo, senza attaccamenti e condizionamenti che provocano l’agiatezza di alcuni e l’indigenza per altri. Quali metodi adottare, quelli della civiltà cosi detta Occidentale in alternativa alla Orientale. La quale sta per essere oscurata dal copione del consumismo, anelando di superare la prima. Vedasi India e Cina, Paesi ai quali qualcuno offre il petrolio minacciando di tagliarlo ad Altri. Senza rendere merito alla Storia, ci dimentichiamo spesso dei sacrifici, inclusi quelli in vite umane, fatti per ottimizzare i processi. Oggi assistiamo al grido che classifica traditori Noi Italiani, solo perchè abbiamo avuto, il “torto”, di pensare ad innocenti, vittime dell’ odio di opposte fazioni. Smemoratezza nel non ricordare quanto è stato fatto per l’estrazione del petrolio ad esempio, da un Italiano. Enrico Mattei, il quale per primo, valorizzò il prestigio delle risorse energetiche. Indipendentemente dalla tribalità dei Paesi produttori facendo loro capire l’importanza di poterne disporre, inimicandosi, all’epoca, le Sette Sorelle che formavano la lobby. Tutto il mondo arabo, produttore del grezzo, sia che si affacci sul Mediterraneo o aldilà delle coste, dovrebbe serbarci gratitudine per questo. Dalla loro estrazione doveva derivarne la reciprocità del beneficio. Ebbene è giunta l’ora che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Se con il danaro ricavato dalla vendita dell’oro nero quei popoli non hanno cambiato regime di vita, non è colpa nostra. Da allora, milioni di profughi verso l’Italia prima che l’Europa se ne accorgesse. Potrebbe essere il momento di far rientrare nei loro Paesi coloro che intraprendono i viaggi della speranza. Intanto gli amici Giapponesi stanno soffrendo le loro calamità. Le immagini che i media ci trasmettono sembrano non avere nulla in comune con i comportamenti di altri umani in medesime occasioni. La rarità di lacrime accompagnata da silenziosità rivela dignità e consapevolezza. Una caratteristica Orientale prodotta dalla scienza della Meditazione. Un ulteriore motivazione a ricercare, confrontarsi, nella diversità, con culture e tradizioni per trarne da loro il meglio a vantaggio dell’Umanità. Contemporaneamente si riscopre l’autodeterminazione perché ciascuno, ogni popolo, sia arbitro del proprio destino. Non per abbandono da parte di Altri che vogliono a tutti i costi imporvi il proprio. Poichè esso è risultanza di formazione, tradizioni, costumi e religione come un pedigree e solo gli esempi possono mutarlo nel tempo. Quelli ispirati all’etica che sovrasta ogni cosa rappresentando il punto comune di ogni razza o etnia tra gli umani. In quanto alle strumentalizzazioni che alcuni fanno della produzione di energia nucleare, dagli eventi in corso, emerge una sola certezza. Quella che le centrali costruite in territori a rischio di sismicità comportano pericoli oltre gli standard. E chi di dovere dovrebbe rifletterci in previsione della loro progettazione ed installazione in qualunque parte del mondo. Meglio se in cooperazione con i Paesi confinanti o della stessa Regione come l’Europa. In quanto alla crisi petrolifera, un’economia fondata su libero scambio, qual’è quella del grezzo con lavorati và sostenuta. Da diplomazia e pragmatismo, costituendo una Forza Armata Europea, adottando una politica Estera in comune. In caso contrario, è inutile rifugiarsi nelle decisioni ONU. Ben sapendo che quest’Ultima, essendo priva di Forze assegnate, non potrà che delegare, mediante risoluzioni, i compiti che le spetterebbero. Nè serve far ricadere le colpe su altri, poichè ciascun essere umano è il prodotto dell’agire, lavoro di quello che pensa.

Commenti

Post popolari in questo blog

Come diventeremmo se l’euro non bastasse

DEDICATO A ROMOLO