L’immaginazione nel Pallone


Gli squilli di tromba pareggiano i fischi alla terna arbitrale, con a capo il Segretario generale dell’ONU. Il Nostro Ministro degli Esteri, fa da commentatore fuori quadro, ci ragguaglia sui segnalinee dei quali uno ha il turbante sik. Precisa che questi è il Presidente Indiano, l’altro, il Suo Corrispondente Russo, supervisionati, fuori campo, dal Brasile,. Per Questo Paese e l’India, il servizio reso varrà a loro ammissione in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In cambio, Francia, Regno Unito e le Nazioni Comunitarie verranno rappresentate da un unico plenipotenziario per l’Europa. A seguire le squadre, con maglie a stelle, pantaloni a strisce, gli undici degli Stati Uniti d’America ed i loro Alleati, dai colori Nazionali quelli dell’Iran. Tutta la Comunità Internazionale è sugli spalti, persino i Talebani, dopo una tregua con le forze ISAF. In curva Nord, la Cina tifa per i Persiani, alla Sud, gli Israeliani con la Stella di David. Si propiziano canzoni da un lato e dall’altro, che per il tono e l’intraducibilità, non sono da Sanremo. Moviola a cura dell’AIEA, gli allibratori scommettono e le mafie, si dice, siano state neutralizzate da questa improvvisata. Verità, invece, quella di un incontro sia tra il Presidente USA e S.S. Dalai Lama che per quello, speriamo di calcio, tra lo stesso Zio Sam ed il già Celeste Impero. Intanto la Polizia Internazionale, senza armi, controlla sulla “borderline” a prevenire invasioni di campo, pronta a far uso di getti d’acqua. Provvisti da pompe con ecomotori a gas metano, spillato gratis da Ucraina e Russia. Niente inni Nazionali eccetto quello Iraniano prima che la palla sia calciata. Azioni da goal senza risultato concludono il primo tempo in parità. Il secondo si apre con due sostituzioni per parte. L’alternanza di tiri sotto rete senza esito, dopo i regolamentari, manda le squadre ai supplementari. Non vorremo essere nei panni dell’arbitro e dei giocatori, visti i ritmi e l’indisciplina della partita che si gioca ai rigori. Dove si gareggia nell’imperizia, fino all’ultimo, con l’insofferenza del pubblico. L’entusiasmo è alle stelle dopo il goal degli Alleati ed il doppio fischio del giudice di gara, chiude l’incontro senza speranza per l’Iran. Sportivamente l’Uranio non verrà arricchito, nè si respirerà quello impoverito di armi e munizioni da battaglie, non per ultimo, niente sanzioni. E allora è la fine, qualcuno penserà. No, solo se fossimo nel 2012, questo è l’anno secondo il quale, é prevista una catastrofe sul Mondo. Nel film omonimo essa calava a seguito della proclamazione di pace, mentre la nostra, chissà per cosa potrà avvenire.

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