Auguri al Cavaliere con un occhio al Tartaglia

Il giorno dopo, ho avuto la sensazione che la Nostra democrazia sia stata ferita. Per fortuna, non irreparabilmente, nella persona del Suo Presidente del consiglio dei Ministri. L’Italia generosa e rispettosa delle Istituzioni accomunandosi nell’esecrazione, sussulta. Là dove la mediaticità spinge, nei titoli, a mutuarne il nome a quei politici che godono di pari popolarità all’estero (es.: “ IL CILE SCEGLIE IL SUO BERLUSCONI”- n.d.r.). Noblesse oblige, ora più di prima non potrà deludere i Suoi sostenitori e gli Italiani. Elogiati per quanto disposto in occasione di esequie ed elezioni di Papi, G8, visite di Potenti della Terra, non si spiega il buco nella protezione del Premier. Aldilà delle analisi e congetture, questo evento, rimette in discussione il sistema. Il quale domanda assicurazione e conferme nell’appurarne l’unicità del gesto. Esse comportano cooperazione tra comparto Giustizia e quello della Sicurezza. Confronto dialogo, tra poteri, partiti politici evitando dispersione di sinergie o conflitti tra operatori, dirigenti. Insomma a ciascuno il proprio ruolo e compiti sulla base delle leggi e regole in vigore, dando a Cesare quel che è suo. E non si incolpi la legge Basaglia (legge 180/78 –n.d.r.) per gli psicolabili e personale addetto alla loro assistenza. Perciò, il comune interesse dovrebbe allargarsi sia nella solidarietà per l’illustre infermo che all’equità nell’istruzione del processo al Suo attentatore.

(pubblicato tra le opinioni dei lettori sul Gazzettino del 17/12/2009)

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