La morte è una livella, condivisione e riflessioni mediatiche.

L’immatura scomparsa del para’ Caporal Maggior Di Lisio per mano di insorti Afghani e quella di Gabriele Sandri dal giudicato colpevole, in primo grado, agente Spaccarotella, si accomunano. Sia nell’uno che nell’altro caso il pensiero corre alle donne ed uomini in uniforme appartenenti al Comparto Sicurezza dello Stato. Paralleli tra l’adempimento del dovere e l’eccessiva sicurezza di sé congiunte ad una tragica incidentalità. La medesima che ha causato il peggio per il paracadutista, in ralla, allo scoperto, più vulnerabile degli altri due suoi commilitoni, feriti, a bordo del “Lince”. Sicurezza esportata dai soldati in missione, e salvaguardia dell’ordine prima, durante e dopo le partite di calcio per le Forze dell’Ordine. La causa dei lutti a due famiglie e la disperazione per una terza, tutte meritevoli di compassione. I due fatti, nelle loro differenze: l’Area di Operazioni dei Nostri soldati, un zona di sosta lungo l’autostrada, affollata di tifosi mossi da eccessivo entusiasmo. Il Sandri non aveva nulla a che fare con tutto questo eccetto l’incidentalità di trovarsi sulla traiettoria del proiettile che gli ha tolto la vita. Sottolineo la vulnerabilità dell’essere umano il quale, non è infallibile ma perfettibile. Agendo su quest’ultima si ravvede che la strada è ancora in salita per porlo al primo posto della scala dei valori. Una valutazione onnicomprensiva, primi da coloro che per preparazione e scelta adoperano le armi. Dispositivi in grado di offendere sé medesimi, attentando all’altrui incolumità. Episodi che con opportune opere di selezione, formazione e preparazione psicologica si potrebbero evitare riducendo i rischi, lasciandone gli infinitesimi legati agli imprevisti, sempre chè non si possa prevederli. Non escludendo, in queste azioni, le tifoserie ed i Club collegati, per i provvedimenti disciplinari,sportivi e penali nei quali possono incorrere compromettendo la stagione calcistica delle loro squadre. Non è più tempo di improvvisazione ed a tale opera dovrebbero essere chiamati a collaborare i media. Per esempio, mi sarei aspettato che due avvenimenti come quelli citati trovassero commenti nel “talk show” di “Porta a Porta” del 15 c.m.,come è stato fatto per altre occasioni. Invece la seconda serata è stata dedicata agli amori delle teste coronate. Mi viene in mente che tempo fa, da una indiscrezione, seppi che una nota attrice Italiana era stato oggetto di una corte serrata da parte di un re Mediorientale. Inconsistente se paragonato alle vicende delle donne e uomini in divisa i quali rischiano la loro pelle per proteggerci.

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