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I soldati e la legge di Murphy

Ha  trentuno principi,  curiosità che molti possono saziare leggendone l'elencazione. 
Quelle che il Maggiore dei Marines Mark Cancian ha redatto rivolto ai militari di professione. Questi 31 articoli se applicati alla lettera potrebbero aiutarli sia nel comportamento quanto nell'accettazione, psicologicamente , delle regole di combattimento. A tale proposito si tenga presente quest'ultima parola, fondamentalmente il precipuo compito che i militari di qualsiasi arma, specialità , rango, grado specializzazione, devono assolvere. Tutto quello che invece appare, includendovi le guerre di pace sono diversificazioni e surrogati dell'attività principale. A suffragio di questo il lavoratore o professionista in uniforme ha preferenzialmente il compito della difesa delle libere istituzioni nel quali primo fra tutte c'è la difesa della Costituzione, sulla quale giura e


 sancisce la difesa della Nazione alla quale appartiene. L'art 11 però della Medesima recita che l'Italia abiura la guerra come mezzo per la risoluzione delle vertenze internazionali. Da qui il motivo per intervenire in operazioni nelle quali la violenza è l'ultima azione da utilizzare. Il condizionamento influisce sulle regole d'ingaggio ovvero le modalità di comportamento, alle quali ognuno deve attenersi, in operazioni. A maggior ragione se il Paese ha aderito alla convenzione dell'Aia e riconosce il tribunale Internazionale di pace. Esse rispondono a principi di assoluta legittimità ma nel contempo sono una spada di Damocle. Una limitazione a esercitare azioni di guerra in ambiente di peacekeeping, quello che altre Nazioni, le quali hanno glissato l'accordo , ignorano. C'è da dire che quell'articolo11, per l'Italia, se da un lato la pone su di un piedistallo di umanità, dall'altro impone regole d'ingaggio adeguatamente in aderenza. Ma se volessimo attribuirne a questo l'ispirazione della redazione dei padri Costituenti forse saremmo fuori strada. Verosimilmente , i disastri della guerra appena conclusa, il promuovere la rappacificazione tra i nostalgici del decaduto regime e la resistenza, potrebbero aver condotto alla sua elencazione, all'indomani della proclamazione della Repubblica dopo il referendum vincitrice sulla Monarchia. Sta di fatto che l'Italia fu ammessa a sedere con un suo rappresentante alle Nazioni Unite dopo che un coraggioso Medico, con un ospedale da Campo e la Croce Rossa Italiana raccolse il plauso sopratutto degli Stati Uniti durante la guerra di Corea tra il 1951 ed il 1955. Infatti grazie a quella missione , la prima, nel dopoguerra, di pace, nel dicembre del l'ultimo anno, l'Italia ebbe il suo scanno presso il palazzo di vetro a New York. Da quel giorno ad oggi , forse meno, le Nostre Forze Armate hanno dovuto scalare una specie di montagna, superare barriere di luoghi comuni prima che fossimo considerati alla stregua e paritetiche delle Nazioni, sopratutto quelle alleate, nell'ambito della NATO. In questa ultima organizzazione poi, per esperienza personale, eravamo visti come sorvegliati speciali, in quanto durante il periodo delle guerra fredda avevamo il secondo partito comunista filosovietico d'Europa, il primo era quello Francese. Quest'ultimo più del Nostro, forse a malincuore aveva libertà d'azione sotto De Gaulle, il Quale, all'epoca era un dissenziente dell'Alleanza Atlantica. Non che l'eroe Francese fosse un sostenitore ma riconosceva l'importanza che il partito aveva avuto nella resistenza del Suo Paese contro i nazisti. La questione Algerina aveva fatto passare la Francia come imperialista attirandovi la critica alla sua politica, in particolare dagli alleati. Egli la interpretò come ingerenza esterna nella sua politica interna. Nel frattempo , Noi mantenevamo una miriade di caserme più o meno grandi ed avamposti difficilmente gestibili ai confini Orientali, depositi munizioni brulicanti di ordigni di vario genere che sarebbero dovuti servire per un ipotetica invasione del partito arancione, il quale altri non era che l'URSS, Unione Repubbliche Socialiste Sovietiche. C'era anche un'organizzazione parallela, Gladio, costituita all'uopo che verosimilmente aveva il compito di affiancare le truppe scongiurando che il partito comunista potesse in qualche modo avvantaggiare l'invasione dei Sovietici. Tutte le esercitazioni erano incentrate sull'ipotesi di spedizioni terrestri nel quale i nostri avversari erano sicuramente superiori . Là dove l'Alleanza contrastava con la superiorità aerea e sembra fosse questo deterrente a far desistere i Sovietici dall'intervento. Questo ancor più per l'imprevedibilità del vivente Tito, in Iugoslavia con la sua politica dei così detti Paesi non allineati. La guerra fredda , le conquiste dello spazio, la corsa a fare test atomici erano come una continua dimostrazione di muscoli da entrambi i blocchi. L'Organizzazione dell'ONU tra l'altro retta dagli stessi vincitori del secondo conflitto mondiale, quali membri permanenti del consiglio di sicurezza, regnava incontrastata e fin' ora rende la stessa organizzazione difficilmente gestibile. Fino al Novembre del 1989 e per molto tempo dopo, siamo stati dipendenti dallo zio SAM. Dopo quell'avvenimento che ha cambiato il mondo, qualcuno, oggi a posteriori direbbe che si potesse coglier l'occasione per formare una Forza Armata Europea. Personalmente dico forse poichè per alcuni versi la caduta del muro di Berlino, suscitò una tale euforia e disordine che fece pensare a tutto tranne che ad una rivisitazione della Difesa Europea . O meglio, forse qualcuno lo aveva previsto , lo disse e magari fu ignorato e comunque, l'ultima parola la lascio ai cervelli di strategia globale. Una cosa è certa avevamo ancora opzioni in tema di materiali e personale per poter convertire tutto quello che la NATO ci aveva fatto tenere sotto controllo con il quale avremmo potuto fare delle scelte, ottimizzare le forze e le risorse , evitare che la Russia ancora turbata dal cambio di regime ci vedesse e tutt'ora, come avversari. Oggi per colmare il GAP probabilmente dovremmo competere tra quest'esigenza e magari la sostenibilità ambientalista. Con il senno di poi, se ci fossimo organizzati, avremmo potuto controllare probabilmente certe vertenze internazionali. Vedasi la questione Libica, quella Medio Orientale, la Siriana, il Daesh, il Kurdistan, le migrazioni ed i flussi migratori, non per ultimo l'emergere della Turchia, tanto per citarne alcune alle quali stiamo agendo solo come spettatori. Oggi le Nostre Forze Armate sono su base volontaria e più di qualcuno vorrebbe ripristinare la coscrizione obbligatoria sospesa da una legge , ministro Martino, presidente del consiglio Berlusconi, il 30 Giugno 2005. Quella volta furono alcune peculiarità che condussero alla decisione, primo fra tutto il consenso elettorale che curiosamente fu proprio promosso da destra, contrastato dalla sinistra, solitamente pacifista, con D'Alema in testa. Ma la politica si sà a volte è tutto ed il contrario di tutto sostenuta , qualche anno prima, da un comitato di mamme che voleva a tutti i costi i propri figli ancora sotto le proprie gonne. Con buona pace dei papà poichè quando il Ministero sancì, prima dell'abolizione della leva, con circolari dispositive, la vicinanza dapprima a 300 e poi a 100 chilometri da casa per il servizio di leva, si crearono dei vuoti alle caserme del nord mentre quelle del sud brulicavano di giovani. Le domeniche sere, vicino le caserme c'era più traffico che al Duomo di Milano o in Via Veneto a Roma ,una susseguirsi di autovetture con i padri che accompagnavano i propri rampolli in caserma. I figli di papà invece avevano la propria vettura parcheggiata fuori delle mura di cinta, oltre che distinguersi nell'abbigliamento dopo che era stato autorizzato l'abito borghese in libera uscita ed in licenza. La maggioranza degli Ufficiali e Sottufficiali al comando di truppa erano perlopiù degli educatori piuttosto che comandanti, la cosiddetta naia era stato ridotta a 12 mesi , l'ultimo mese era quello nel quale il giovane aveva un accenno di quello che sarebbe stato il suo compito in azione come soldato. La leva aveva i suoi vantaggi, personalmente faceva la differenza poichè i giovani, sia quelli semplicemente di leva che gli ufficiali di complemento di prima nomina, provenienti da varie culture ed attività professionali e mestieri, ufficiali medici, artigiani ed operai, portavano quella ventata di modernismo che aprivano una finestra fuori di quel muro di cinta. C'era un'osmosi tra civile e militare dal quale poi ha preso spunto quell'attività, tanto in auge nelle missioni di peacekeeping che è il CIMIC, cooperazione civile e militare . Oggigiorno il servizio militare è una specie di nicchia della quale fa parte un'élite di giovani e meno i quali intensivamente, 

finalmente esercitano il loro mestiere. La Protezione Civile ha sostituito tutti quelle Unità del Genio e le Forze Armate. Nonostante queste novità la Nazione ne ha scoperto l'adattabilità a compiti che pur esulando da quelli d'Istituto sono poi diventati Istituzionalizzati. Tutto è cominciato con l'impiego in Calabria, nell'affiancamento delle Forze dell'Ordine, contro la drangheta e poi successivamente nei Vespri Siciliani, dopo il cerbero attentato in successione dei compianti magistrati Falcone e Borsellino. Ed in queste occasioni c'erano i giovani di leva, oggi nelle operazioni di pubblica sicurezza sono invece tutti volontari, di ogni genere. Finalmente , nelle operazioni internazionali siamo alla pari e probabilmente anche più di quelle delle altre Nazioni, particolarmente nelle operazioni speciali dove la nostra adattabilità ed inventiva assume temi da leggenda, quando questa è supportata da preparazione atletica e disciplinare(*). Il mondo militare oggigiorno per i sofisticati materiali d'armamento e l'evoluzione del combattimento, è fatto per persone d'idoneità psicofisicamente al massimo, a tal punto che potrebbero essere usati come deterrente. Chi teme le guerre mondiali si tranquillizzi , nessuno ne ha convenienza a scatenarle. Ci sono metodi e modi nei quali l'umanità purtroppo si sta scavando autonomamente la fossa salvo provvedimenti radicali sull'ambiente. L'acqua diventerà un bene appetibile tanto quanto lo è adesso il petrolio e le guerre più facilmente ipotizzabili saranno circoscritta a regioni , ciò non di meno costeranno sempre vittime e migrazioni di massa delle quali ogni Nazione dovrà farsi carico,, sopratutto quelle che sono  causa delle medesime. riccardo diasparro 
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(*) Una massima di un Maggiore dei Marines, al 30mo principio, recita  i soldati professionisti sono prevedibili, peccato che il mondo sia pieno di dilettanti.

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