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Come diventeremmo se l’euro non bastasse
Cronologicamente, l’Italia ha solamente il torto di essersi data una legislazione in tema di emigrazione che prescinde dall’integrazione. Esercita un’azione repressiva sul fenomeno, estendendosi ad amministrazioni, Corpi e Forze Armate dello Stato per la regolamentazione. Come se queste avessero la giurisdizione su di un territorio pari a quello dell’Europa, senza averne le consistenze in personale e mezzi. Un errore commesso da tutti i legislatori, dalla legge Martelli a quella Turco-Napolitano e dalla Bossi-Fini. Le conseguenze appaiono sotto gli occhi di tutti. Ancor più ora con l’isolamento, perchè queste leggi sono state redatte e promulgate senza il placet del Consiglio Europeo. Come negar la buona fede di Nazioni nelle quali l’integrazione è in vigore prima dell’Italia, quali Francia e Gran Bretagna. La sordità di Quelle le quali osservano in lontananza geograficamente il fenomeno. Salvo quando questi si presenta massicciamente alle frontiere, a causa di eventi che l’accortezz
INCLUSIONE O UTOPIA
L'emigrazione , fiumi umani che si spostano sfidando peripezie e forze della natura con viaggi della speranza. Per la maggioranza giovani tra i 20 ed i trent'anni , se qualcuno almeno studiasse per comprendere la realtà delle ragioni che li spingono a cammini che durano anche un anno, per terra e per mare fino ad approdare sulle nostre sponde. Intanto noi pretendiamo che mangino pasta asciutta , carne ai ferri o pollo allo spiedo , dopo che per molti mesi hanno a malapena bevuto acqua saltuariamente e vissuto con cibi ipocalorici. Per giunta li chiudiamo in recinti spesso eccedenti la loro capienza e pretendiamo che restino lì fino a chiarificazione della loro posizione. Chi poi riesce, nella saltuarietà, a compiere qualche lavoro, si adatta al precariato sperando di ottenere o concorrervi per la cittadinanza. Molti altri sono preda di racket, tra droga, prostituzione e malavita, delinquenza che andrebbe rimpatriata immediatamente. Giustamente