L’idea, l’invidia, l’orgoglio.

Il G8 a l’Aquila, cinque giorni nella capitale del terremoto del 6 Aprile. Calamità non nuova al nostro Paese, quasi per intero, a rischio sismico. Le lacrime aiutate dal potere mediatico di un evento mondiale, sotto l’egida Nostrana, si sono mutate in fonte di ammirazione, sottoscrizioni e donazioni in milioni di euro. Un rischio da imprenditore, mestiere nel quale il Nostro Presidente del Consiglio non è avulso, pertanto onore al merito. Certamente condivido l’umore di chi avrebbe voluto essere al Suo posto, a Tu per Tu con i grandi della terra. Rispetto e non mi associo con chi, per partito preso, contrario al Cav. Berlusconi, non concorda, come l’onorevole Di Pietro. Comprendo e mi immedesimo nella malcelata diffidenza del popolo Abruzzese, in attesa dei risultati. Intanto se ne parla, si evidenziano le esigenze, qualcosa si muove. Un compianto Statista, Aldo Moro, diceva dove c’è fumo, qualcosa brucia o cuoce. A tale proposito, le specialità abruzzesi raccontate per bocca a potenti palati, un’occasione unica offerta da queste circostanze. Ciascun essere umano ha le proprie idee che sventola come una bandiera. Esse emergono nei consensi ricevuti dai propri simili. Se chi ne è latore cade, qualcun altra/altro le raccoglierà seguendo la scia tracciata. Non meravigliamoci dell’invidia di coloro che non sanno perdere o vincere senza umiliare i propri avversari. La Storia è piena di esempi di ogni genere, origine di rivoluzioni, frange oltranziste, ribellioni e malesseri sociali. Sciagure causate dalla negatività di pensiero, le conseguenze delle quali ricadono sugli innocenti. Come le vittime del sisma, stroncate secondo dei disegni che talvolta esulano dal raziocinio della mente umana. In virtù di questo, mi chiedo se non sia stato proprio il loro estremo sacrificio a far scaturire l’idea. E se fossero tra quelle Anime Sante alle Quali è dedicata la chiesa divenuta il simbolo di una città ferita. Credenti o agnostici qual siamo, ritengo che il G8 debba intendersi in loro onore e memoria. Speriamo, per una volta di essere d’accordo nel definirli Eroi in quanto l’evento celebrato a L’Aquila, Li ha, di fatto, ricommemmorati. Essi hanno contribuito per l’Abruzzo e l’Italia, a farci sentire orgogliosi di essere Italiani.

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