La sorgente

Se Gerusalemme, fosse paragonabile ad una fonte non d’acqua ma simbolicamente uguale a quest’ultima, per sgorgare fede a due diversi credi ed una religione. Nel caso di un contenzioso tra coabitanti su un unico terreno ed in una parte, presidiata si trovasse quella fontana. Come negoziare senza chiedersi su quale piattaforma negoziare, la terra oppure l’altro bene. Il quale, per la sua spiritualità richiama pellegrini da ogni parte del mondo come valore aggiunto. Nella fattispecie, la disputa tra Ebrei e Palestinesi, in Israele dove la Città Santa è un potenziale pomo della discordia dei contendenti. Ci si chiede se Essa può essere lasciata al privilegio di uno solo. Ed allora tra le due, negoziare per una soluzione definitiva oppure continuare ad insistere per due stati su di un fazzoletto di terra tagliato da un muro. In più con un problema irrisolto qual’è quello di un luogo sacro per entrambi e tutta l’umanità. Da valutare, per evitare scenari già noti. Negli attuali, primeggia la divisione interna Palestinese, che solo libere elezioni potra’ chiarificare. Punto di partenza dell’itinerario da percorrere per trattare una pace che si chiami tale, in Terra Santa. Quella per la quale il Presidente Barak Obama ha ricevuto il Nobel, l’incentivo a proseguire sul cammino intrapreso. Che Dio benedica Lui ed il mondo intero.
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