Padronanza e Politicanza

Padronanza e Politicanza
Le aziende sono la somma di sinergie fisiche ed umane, producono e disseminano ricchezze grazie all’intraprendenza dei loro capi, seguaci della regola di Smith. Alcune leaders, altre satelliti delle prime, legate da centinaia e, talvolta, migliaia di dipendenti in comune. Essi pendono dalle labbra del loro Padrone come gli antichi romani da quelle del “Pontifex Maximum”. Che provvede con il salario a soddisfare i loro bisogni. Essi ringraziano e riveriscono a differenza di quelle in crisi. Regno di fantasmi della disoccupazione e precariato. Incubi notturni per gli amministratori, origine di contenziosi tra dirigenza e maestranze. E così la Comunità si divide tra prosperi e poveri, allegri e disperati. Vani sono i tentativi di salire sul carro dei vincitori se questi non mostrano comprensione e rispetto per i perdenti. La legge di mercato, accettare o recedere, nessuna alternativa. Al contrario, la politica approfondisce, cerca il compromesso e lo negozia. Prescinde dai singoli, privilegiando la pruralità. Ne fanno ragione di vita i Suoi rappresentanti, eletti dal popolo. Essi, individuano le sacche del malessere, dispongono i rimedi e scongiurano i conflitti. Prodotti di consumo delle fabbriche senza operai, nelle quali, all’armonia, si sono sostituite disordine, invidia, gelosia, ingiustizia e vittime innocenti di un Paese senza domani. Quale potrebbe essere, rientra nell’immaginario individuale, con la speranza che non sia il Nostro.

Post popolari in questo blog

Come diventeremmo se l’euro non bastasse

INCLUSIONE O UTOPIA